CNEL: Lavoro precario +5,4% in 20 mesi

Il lavoro precario è aumentato del 5,4% in 20 mesi. E’ quanto emerge dai dati del CNEL. Contratti fino a tre giorni aumentati del +63,4%.

Una donna manifesta contro il lavoro precarioIn Italia continua a crescere il lavoro precario. Dall’inizio della pandemia a ottobre 2021, il lavoro precario è aumentato del 5,4%. E’ quanto emerge dai dati del CNEL. In 20 mesi i lavoratori a termine sono passati da 2,9 milioni di febbraio a 3,067 milioni. Si tratta un numero maggiore di quello pre-pandemico.

La cifra che fa rabbrividire è quella relativa ai contratti con durata da 1 a 3 giorni: +63,4% in 20 mesi, passando da 265 mila di febbraio 2020 a 433 mila di ottobre 2021. Le comunicazioni obbligatorie mostrano che nel 2021 la quota dei rapporti di lavoro cessati, con durata inferiore o pari a un anno, era il 74,7% nel primo trimestre e l’82,3% nel terzo trimestre. Il presidente del CNEL Tiziano Treu ha dichiarato: “Restano troppo diffuse ed elevate le forme di lavoro precario, come il part-time involontario e i contratti a termine, impedendo ogni prospettiva di sviluppo”. Il CNEL ha iniziato ad analizzare il processo di allargamento della platea del cosiddetto “lavoro povero”, che si aggiunge a quella dei disoccupati e agli inattivi in età lavorativa(disponibili a lavorare ma che non cercano attivamente perché scoraggiati), determinando un’estesa area di disagio occupazionale e salariale che rischia di accrescersi ulteriormente a causa dell’incremento degli occupati a termine e part-time.

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