Una morte bianca provocata da una porcata di Renzi

Uno studente di 18 anni è morto a seguito di un incidente sul lavoro a Pavia di Udine. Una morte bianca provocata da una porcata di Renzi.

Lorenzo ParelliTragedia del lavoro in Friuli. Uno studente di 18 anni è morto a seguito di un incidente sul lavoro verificatosi nella sede di un’azienda industriale di Lauzacco(Pavia di Udine). E’ l’ennesima morte bianca che si verifica in Italia tra l’indifferenza generale. Questa volta la tragedia è stata provocata da una porcata introdotta da Matteo Renzi quando era presidente del Consiglio.

Il giovane Lorenzo Parelli era all’ultimo giorno del tirocinio in un progetto di alternanza scuola-lavoro. Il 18enne è stato colpito da una barra metallica durante alcuni lavori di carpenteria. Lorenzo è morto sul colpo. Inutili i soccorsi, arrivati velocemente. E indicibile lo strazio dei genitori, la madre insegnante in una scuola elementare e il papà dirigente di un’azienda ferroviaria privata, accorsi non appena informati. Lo stage in un’azienda dovrebbe garantire il futuro ad un giovane non condurlo alla morte. La Procura della Repubblica di Udine ha aperto un procedimento per l’ipotesi di omicidio colposo al momento a carico del legale rappresentante, come datore di lavoro. Questa morte bianca ce l’ha sulla coscienza Renzi.

L’alternanza scuola-lavoro è stata resa obbligatoria dal governo Renzi nel 2015, dalla legge 107. Si tratta della riforma della Buona Scuola che prevede 400 ore di formazione dedicata al lavoro nell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 ore in quello dei licei. Una porcata schiavista che oggi ritorna alla ribalta con la morte di quel povero ragazzo. L’alternanza scuola-lavoro serve per sfruttare gli studenti e far arricchire i “prenditori”(ops imprenditori) italiani. In questo modo i politicanti vogliono abituare le giovani generazioni alla schiavitù. Al 22 gennaio 2022 sono morti dall’inizio dell’anno 48 lavoratori, 23 di questi sui luoghi di lavoro, gli altri sulle strade e in itinere. Una strage continua tra l’indifferenza generale. Morire sul luogo di lavoro non è da Paese civile, ancor più grave se si perde da vita da tirocinante per una porcata introdotta da un politico.

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