Assegno Unico e riforma IRPEF privilegia poveri

Assegno unico e riforma IRPEF privilegia i poveri. E’ quello che emerge dall’analisi del Mef. Benefici anche per il Sud.

FamigliaAssegno unico e riforma IRPEF privilegia i poveri. E’ quello che emerge dall’analisi del Dipartimento Finanze del Mef sulle due grandi novità che partiranno dal primo marzo 2022 e che incideranno sui redditi di 22 milioni di famiglie. C’è da dire che il governo Draghi ha tolto il bonus IRPEF di 100 euro a partire dal primo gennaio 2022.

Secondo il Mef, saranno le famiglie povere e con figli quelle che beneficeranno maggiormente dell’assegno unico e della riforma IRPEF. Da calcoli del dipartimento finanze del ministero, 1,13 milioni di nuclei familiari più fragili economicamente godranno di un beneficio pari a 1.935 euro l’anno, con un’incidenza sul reddito loro dell’11,6%. Per le famiglie con più reddito, i benefici si riducono gradualmente scendendo fino a circa 500 euro l’anno. L’assegno unico e riforma IRPEF privilegia il Sud e questo dovrebbe ridurre le disuguaglianze. Questo è quello che sostiene il Mef. Sarà vero? Fino ad oggi sono state presentate 2.179.029 di domande per l’assegno unico.

C’è tempo fino al 28 febbraio 2022 per fare domanda e dare continuità con l’assegno unico alle prestazioni che dal primo marzo 2022 non saranno più erogate come assegno per il nucleo familiare(ANF), assegno temporaneo e detrazioni in busta paga. La riforma IRPEF, come modificata dalla Legge di Bilancio 2022, prevede 4 aliquote invece che 5: 23%, 25%, 35% e 43%. Si passa, quindi, dal 27% al 25% per la seconda aliquota relativa ai redditi da 15.001 fino a 28.000 euro, dal 38% al 35% per i quelli fino a 50 mila euro, mentre i redditi superiori vengono tassati al 43%, con la soppressione della vecchia aliquota del 41%. La fascia più bassa, fino a 15 mila euro di redditi, rimane invariata al 23%, mentre la no tax area arriva fino a 10 mila euro.

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