BCE taglia acquisto Titolo di Stato

Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso tagliare l'acquisto dei Titolo di Stato. Una decisione che farà schizzare lo spread.

Christine LagardeLa guerra in Ucraina porterà gravi conseguenze all’economia, soprattutto quella dell’Unione Europea. Ad aggravare la situazione ci pensa la Banca Centrale Europea. Ieri(10 marzo) è passato sotto traccia una decisione del Consiglio direttivo che peserà molto sullo spread dell’Italia. La BCE ha deciso di tagliare l’Asset Purchase Programme(APP), ovvero il programma di acquisto di titoli pubblici e privati.

Tradotto significa che la Banca Centrale Europa taglia l’acquisto dei Titolo di Stato dei Paesi UE. Una decisione assurda che farà schizzare lo spread nelle nazioni con alto debito pubblico come l’Italia. Gli acquisti col programma pandemico termineranno a marzo 2022, mentre quelli con l’APP ammonteranno a 40 miliardi di euro ad aprile, 30 miliardi a maggio e 20 miliardi a giugno. Un taglio progressivo che potrebbe essere totale nel terzo trimestre 2022. Il taglio all’acquisto dei Titolo di Stato sarà deleteria e rischia di provocare una nuova crisi dello spread. Dopo l’annuncio del Consiglio BCE lo spread dell’Italia è salito di 25 punti passando da 147 a 172. Un risalita dello spread significa una perdita per coloro che hanno in portafoglio i Btp.

In soldoni, i titoli hanno un prezzo più basso. Anche i fondi comuni e i fondi pensione, che hanno in pancia azioni e obbligazioni sono destinati a pagar pegno allo spread in forte rialzo e ai prezzi in picchiata. I rischi economici per l’area euro sono saliti considerevolmente dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La BCE ha rivisto al ribasso la stima di crescita della zona euro al 3,7% per il 2022(dal 4,2% indicato a dicembre), al 2,8% per il 2023(da 2,9%) e confermato un +1,6% per il 2024. La Banca Centrale Europea lascia fermi i tassi d’interesse: il tasso principale resta a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%. Mantenere fermi i tassi salva le persone che hanno mutui e prestiti. Le rate non aumenteranno, ma non durerà in eterno.

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