In guerra vincono produttori di armi

Quando c’è una guerra vincono sempre i produttori di armi. La spesa militare in Italia prevista per il 2022 è pari a 38 miliardi di euro.

Un soldato con un'armaL’Unione Europea aumenterà il suo aiuto finanziario all’Ucraina per l’acquisto di armi a 1 miliardo di euro. Lo ha detto la ministra degli Esteri tedeschi Baerbock arrivando a Bruxelles al Consiglio degli Affari Esteri. Quando c’è una guerra vincono sempre i produttori di armi. Negli Stati Uniti ci sono i due colossi che guadagnano di più in quel settore e i media continuano a propinarci la storiella della guerra per la libertà.

Nel 2020 la spesa militare dell’Ucraina è molto inferiore a quella Russa in termini assoluti: 6 miliardi(4,26% del PIL) contro 62 miliardi(4,13% del PIL). I 27 Paesi dell’Unione Europea, già oggi secondo i dati del SIPRI di Stoccolma, spendono 233 miliardi di dollari all’anno in spese per armamenti, più del triplo di quanto spende la Russia. Tutti soldi che finiscono ai produttori di armi. Si scende in piazza per la pace mentre ci sono aziende che si arricchiscono con la vendita delle armi. Più guerre uguale più business. Nel mondo ci sarebbero in circolazione più di un miliardo di armi, che corrisponde ad un arma ogni 7 persone. Nel 2020, la spesa globale militare stimata corrisponde a 1.981 miliardi di dollari: un aumento del 2,6% rispetto al 2019 e del 9,3% rispetto al 2011. E’ il nuovo record storico per le spese per le armi. La spesa militare in Italia prevista per il 2022 è pari a 38 miliardi di euro(+13 miliardi rispetto ai 25 miliardi previsti inizialmente), con un aumento di 14,55 miliardi rispetto al 2021. Sono 104 milioni al giorno che finiranno nei conti correnti dei produttori di armi. Allo stesso tempo il governo Draghi ha previsto un taglio di 6 miliardi alla spesa sanitaria per gli anni 2023 e 2024.

Business armi in mano a cinque grandi aziende

Il business delle armi è generato prevalentemente da cinque grandi aziende degli Stati Uniti: Lockheed Martin, Raytheon Technologies, Boeing, Northrop Grumman e General Dynamics. Da sole queste cinque aziende hanno registrato 166 miliardi di dollari annuali dalla vendite di armi. Il business è destinato a crescere con un nuovo conflitto in Europa. Ecco perché gli Stati Uniti hanno usato l’Ucraina per destabilizzare il vecchio continente e mettere in difficoltà la Russia, ovvero il nemico storico. In guerra vincono sempre i produttori di armi. Un conflitto arricchisce poche persone e porta rovina per la maggioranza della popolazione con morti e miseria. Quello che conta è l’economia, il male oscuro del capitalismo.

Gli Stati Uniti sono furbi, perché riescono sempre a fare guerre in altre zone del mondo senza avere danni sul proprio suolo. “Sapete chi si prenderà la Terra? I trafficanti di armi perché gli altri sono troppo impegnati ad uccidersi a vicenda. Questo è il segreto per sopravvivere: mai combattere, specialmente con se stessi”. Questo è quello che dice Yuri Orlov(Nicolas Cage) nella scena finale del film “Lord of War”. Ed è la verità. I produttori di armi sono il male di questo mondo. E la gente continua a scendere in piazza con inutili manifestazioni per la pace. Ci saranno sempre guerre finché esistono i produttori di armi e il capitalismo. Questo è il messaggio che deve arrivare ai cittadini. In guerra vincono sempre i produttori di armi.

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