C’era una volta la DDR

Di Anna Funder e pubblicato da Feltrinelli, "C’era una volta la DDR" è un romanzo che svela tutti i retroscena della Germania dell’Est.

C’era una volta la DDRC’era una volta la DDR” è un libro di Anna Funder e pubblicato da Feltrinelli. La scrittrice è nata a Melbourne nel 1966. Giornalista, specializzata in Lingua tedesca, ha frequentato la “Freie Universität” di Berlino. Ha prodotto documentari per la Abc australiana ed è stata ricercatrice e traduttrice per la televisione di Berlino Deutsche Welle. “C’era una volta la DDR” è il primo libro di Anna Funder ed è stato pubblicato nel 2003. Nel 2004 ha vinto il premio Samuel Johnson Prize della BBC per la non fiction.

Fonti ufficiose affermano che nella Germania dell’Est gli informatori al servizio della Stasi, la potente polizia segreta, fossero una persona ogni sei abitanti e nel dopo-1989, all’apertura degli archivi, con grande sorpresa si è scoperto quante famiglie allevassero al proprio interno informatori incaricati di riferire allo stato i pensieri e le aspirazioni dei propri familiari. A metà tra saggio e romanzo, “C’era una volta la DDR” svela tutti i retroscena della Germania dell’Est dalla vita quotidiana al modello organizzativo e di controllo operato dalla Stasi. Sebbene tratti di un argomento delicato e complesso, la lettura è scorrevole. Anna Funder ci riconduce nella DDR, ascoltando sia ex funzionari governativi e informatori, sia persone che hanno avuto la vita spezzata da una repressione immotivata. La scrittrice ha un atteggiamento di preconcetta diffidenza ed ostilità verso la DDR, ma nel libro vengono riportate anche altre opinioni sugli effetti dell’occidentalizzazione del mondo.

Oggi è facile parlar male della Germania Est. Magari un giorno i nostri posteri useranno le stesse argomentazioni per giudicare la follia di oggi, dominato dal capitalismo finanziario che strangola gli stati e suoi cittadini. Con la caduta del Muro di Berlino non è cambiato nulla. Nelle ultime 100 pagine Anna Funder spiega che ha avuto tantissime difficoltà a pubblicare “C’era una volta la DDR”. Il motivo? Ai vertici della Germania unificata c’era tanti ex Stasi. Gli intervistati dalla scrittrice spiegano la dimensione degli archivi recuperati della Stasi. Per ricomporre la carta semidistrutta, in 40 rimettono insieme 400 pagine al giorno: 100.000 all’anno. A questo ritmo si impiegherebbero 375 anni per completarlo. E’ chiaro che i vertici della Germania non vogliono svelare la verità sulla DDR, come scrive pure la Funder nel libro. In “C’era una volta la DDR” si dà per scontato che la DDR fosse il male assoluto, cosa con la quale chiunque può essere in accordo o in disaccordo. Il problema è che il sistema capitalista non ha migliorato il mondo. Un tedesco dell’Est non era libero, ma non lo è nemmeno un cittadino di oggi. Siamo schiavi del lavoro e dei soldi.

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