Gas riduce PIL Italia

L’aumento del prezzo del gas incide sul PIL nominale 2021 dell’Italia. Calano anche le stime per il 2022. Azerbaigian aumenta fornitura gas a Italia.

GasL’aumento del prezzo del gas incide sul PIL nominale 2021 dell’Italia. E’ quello che emerge dal rapporto aggiornato dell’Istat. Lo scorso anno il PIL dell’Italia è stato pari a 1.775.436 milioni di euro con un rialzo del 7,2% rispetto al 2020. Le stime precedenti parlavano invece di un aumento del 7,5%. L’Istat aveva già anticipato nei giorni scorsi che i dati sul PIL avrebbero subìto un ritocco al ribasso a seguito del processo di revisione “dei dati di importazione in valore del gas naturale allo stato gassoso per i mesi da luglio a dicembre 2021”.

La guerra in Ucraina e la crescita del prezzo del gas fa rivedere al ribasso anche le previsioni per il PIL 2022 dell’Italia. E’ quello che emerge dal Centro studi di Confindustria. La crescita del PIL 2022 è prevista a +1,9%, in calo di 2,1 punti percentuali rispetto alle stime di ottobre 2021. Considerando il +2,3% di crescita acquisita, l’Italia entrerebbe in recessione tecnica. A rischio gli effetti positivi del PNRR. Il recupero dei livelli pre-Covid slitta al primo trimestre 2023. Lo shock energetico rappresenta per le imprese un onere annuo aggiuntivo di 68 miliardi di euro. Nel 2022 l’inflazione si attesterà in media al 6,1%, in crescita del +4,7% rispetto alle stime di ottobre 2021.

Azerbaigian aumenta fornitura gas a Italia

L’Azerbaigian fornirà all’Italia 9,5 miliardi di metri cubi di gas naturale nel 2022, con contratti a lungo termine e spot. Lo ha detto il ministro dell’Energia azero Parviz Shakhbazov, riporta Interfax. Nel 2021 erano circa 7 miliardi i metri cubi di gas forniti all’Italia. Questo significa che per il 2022 è prevista un aumento di fornitura di 2,5 miliardi di metri cubi. Nel 2021 il consumo complesso di gas in Italia è stato di 76,1 miliardi di metri cubi. Nel nostro Paese sono stati estratti 3,34 miliardi di metri cubi di gas naturale da 1.298 pozzi estrattivi: di questi, 514 sono abitualmente utilizzati per l’estrazione mentre 752 sono attivi solo formalmente ma al momento non impiegati. Il 38,2% del gas che l’Italia importa dall’estero proviene dalla Russia.

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