Scatta stretta a condizionatori e termosifoni

Dal primo maggio 2022 scatta la stretta a condizionatori e termosifoni negli edifici pubblici. Multe dai 500 ai 3.000 euro per i trasgressori.

Una donna accende il condizionatoreDal primo maggio 2022 scatta il piano del governo Draghi per tagliare i consumi di energia e gas. L’obiettivo è risparmiare 4 miliardi di metri cubi nel 2022. Scatta la stretta a condizionatori e termosifoni. In che modo? Abbassando la temperatura negli edifici pubblici in una prima fase e riducendo l’uso dei condizionatori. Le regole saranno in vigore dal primo maggio 2022 al 31 marzo 2023.

Resta aperto il nodo dei controlli nei singoli edifici e la possibilità di estendere le regole anche ai privati. Per il momento, infatti, una stretta a condizionatori e termosifoni riguarda gli edifici della pubblica amministrazione e le scuole. Negli edifici pubblici la temperatura non dovrà essere superiore ai 19° C in inverno e minore di 27° C in estate. La misura non viene al momento applicata a cliniche, ospedali e case di cura. Il governo Draghi vuole mettere i pannelli solari sul tetto di un milione di edifici pubblici, con particolare riferimento alle scuole. La stretta a condizionatori e termosifoni porterà delle multe dai 500 ai 3.000 euro per i trasgressori. Chi farà i controlli? Non si sa. I cittadini privati possono abbassare di un grado le temperature in casa per portare un risparmio di circa il 7% sui consumi di gas.

Tagliare i consumi aiuterebbe l’Italia a sganciarsi dal gas russo? No. Secondo alcuni dati Nomisma se si spengono del tutto i condizionatori delle famiglie si risparmiano fino a 10 miliardi di metri cubi mentre se si spengono i riscaldamenti se ne risparmiano 20 miliardi di metri cubi. Una cosa impossibile da mettere in atto. Nel 2021 il consumo complesso di gas nel nostro Paese è stato di 76,1 miliardi di metri cubi. In Italia sono stati estratti solo 3,34 miliardi di metri cubi di gas naturale. Il resto viene importato dall’estero. Il gas russo arrivato in Italia è pari al 42%. Il governo Draghi valuta l’inserimento di una norma per limitare il numero dei lampioni accesi e le ore di illuminazione. In base alla stessa logica nei condomini si potrebbe ritardare l’accensione della luce nelle parti comuni. Stiamo per ritornare all’età della pietra con la stretta a condizionatori e termosifoni.

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