Gazprom taglia fornitura gas all’Italia

Gazprom taglia del 50% la fornitura di gas all’Italia. I futures di luglio segnano +7,75%. Spesa energetica famiglie sale a 59 miliardi di euro.

Gazprom taglia forniture di gasLa guerra in Ucraina continua ad avere effetti collaterali sull’Europa e in particolare sull’Italia. Per il terzo giorno consecutivo Gazprom taglia la fornitura del gas verso il nostro Paese. A fronte di una richiesta giornaliera da Eni per circa 63 milioni di metri cubi, il colosso russo ha comunicato che ne fornirà solo il 50%(con quantità effettive consegnate pressoché invariate rispetto a ieri).

Situazione analoga in Francia(-40%), comunica il gestore francese GRT. Da due giorni non arriva gas russo ai nostri cugini. Sul mercato europeo di riferimento, ad Amsterdam, i futures di luglio sul gas naturale segnano +7,75% a 134 euro/MWh. C’è da registrare l’impennata del prezzo del metano del 43%: in una settimana è passato da 82,5 a 117,74 euro. Il taglio di fornitura di gas non è un problema ora che siamo quasi in estate, ma sarà un dramma in autunno quando si riaccenderanno i riscaldamenti delle case e degli uffici. A fronte di una domanda prevista in questo periodo di 155 milioni di metri cubi di gas è disponibile un’offerta di 195 milioni. Il disavanzo viene destinato in parte agli stoccaggi(23 milioni di metri cubi) e in parte alle esportazioni. Il Ministero della transizione ecologica(Mite) farà a metà della prossima settimana il punto per valutare la situazione sulle forniture di gas.

Spesa energetica famiglie sale a 59 miliardi

Nel 2022 la spesa energetica totale per le famiglie si attesta sui 59 miliardi di euro, contro i 32 miliardi del 2021. Un aggravio di 27 miliardi di euro sul bilancio familiare che inciderà su capacità di spesa e consumi. Questa l’analisi dell’Osservatorio Confcommercio Energia, realizzata con Nomisma Energia. Numeri pesantissimi che testimoniano ulteriormente, qualora ce ne fosse bisogno, il momento di sofferenza delle famiglie. Il presidente Confcommercio, Carlo Sangalli, parla di costi insostenibili per le imprese del terziario: “Incognita guerra e crescita inarrestabile della spesa energetica frenano la ripresa. Il governo deve intervenire”.

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