Le problematiche delle auto elettriche

Dal 2035 terminerà la vendita di auto a carburante e si potranno comprare solo auto elettriche. Ci sono vantaggi, ma anche delle problematiche.

Auto elettrica in caricaLo scorso 8 giugno la plenaria dell’Europarlamento ha approvato la proposta della Commissione europea di terminare le vendite di auto nuove a benzina e diesel nel 2035. Sarà obbligatoria l’immissione sul mercato UE di auto a zero emissioni. L’Unione Europea spiana la strada alle auto elettriche con tutte le problematiche. Il testo farà ora da base negoziale per le trattative che il Parlamento deve condurre con il Consiglio e la Commissione, riuniti nel cosiddetto trilogo per strappare un accordo finale sul provvedimento.

Ad aprile 2022 in Italia sono state immatricolate 8.559 automobili elettriche, tra veicoli puri a batteria(BEV) e ibridi plug-in(PHEV). La vendita di auto nuove a benzina e diesel finirà il 31 dicembre 2034, ma questo non significa che non circoleranno più le automobili a carburante. Ci vorranno almeno altri 10 anni per farle sparire a vantaggio delle auto elettriche. Un cambiamento epocale che non sarà indolore. Le auto elettriche hanno alcuni vantaggi, ma anche delle problematiche. Ecco perché ho molto dubbi su questa tecnologia. Le problematiche più importanti riguardano l’autonomia delle batterie e la durata delle batterie agli ioni di litio. Da tenere conto anche il costo elevato medio di un auto elettrica.

Le auto elettriche in commercio hanno pacchi batteria compresi tra 30 kWh e 50 kWh e autonomie che oscillano tra i 200 km e i 400 km partendo da una carica al 100%. La durata delle batterie agli ioni di litio montate sulle automobili elettriche può essere condizionata da una lunga serie di fattori. In genere ogni tipo di batteria agli ioni di litio ha una propria durata che può variare tra 1.000 e 1.500 cicli di ricarica. Un automobile elettrica dotata di una batteria di 30 kWh con 1.000 ricariche necessarie per sfruttare un’autonomia teorica di 200 km, la durata massima della batteria è di 200 mila km. L’autonomia cresce a 600 mila km per un auto elettrica dotata di batteria di 50 kWh con 1.500 ricariche necessarie sfruttare un’autonomia teorica di 400 km.

Batteria esausta diventa rifiuto

Una batteria esausta diventa un rifiuto da smaltire. Con la crescita del mercato dei veicoli elettrici, le batterie a litio esauste diventeranno i rifiuti dei prossimi anni. Attualmente le batterie al litio in Europa finiscono in gran parte in Germania, dove ci sono operatori industriali in grado di recuperare correttamente i componenti e parte dei materiali. L’Unione Europea ha pensato a come smaltire le batterie esauste? Un centro di smaltimento non può essere fatto ovunque. Il litio, come altri metalli, è altamente infiammabile e a rischio esplosione.

Il problema della rete energetica

Le auto elettriche vanno ricaricate. In Italia abbiamo raggiunto quasi 28 mila punti di ricarica per auto elettriche. Sono ancora pochi. A gennaio 2022 risultano, in Italia, 244.944 auto elettriche in circolazione. Il vero dilemma è quando aumenterà il numero di veicoli elettrici circolanti nel nostro Paese e quindi il numero di ricariche in contemporanea. Una domanda sorge spontanea: la rete energetica nazionale reggerebbe alla potenza richiesta dalla ricarica di  milioni di auto elettriche? La risposta è no. Il Politecnico di Milano ipotizza una potenza media di ricarica di 100 kW per le colonnine fast in corrente continua. Se 185.000 veicoli elettrici caricassero contemporaneamente a 100 kW, la potenza impegnata sarebbe di 18,5 GW, più del 33% dei 55 GW che sono la potenza media impegnata italiana. I politicanti di Bruxelles conoscono queste problematiche?

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