Un pensionato su 3 con meno di 1.000 euro

In Italia un pensionato su 3 con meno di 1.000 euro al mese. Emerge dal rapporto annuale Inps. Nel 2023 spesa per pensioni aumenterà di 23 miliardi.

Pensionati in vacanzaNel 2021, il 32% dei pensionati risulta avere una pensione inferiore ai 1.000 euro. Emerge dal XXI rapporto annuale Inps in cui si precisa che il dato considera gli importi lordi maggiorati delle integrazioni al minimo associate alle prestazioni, di varie forme di indennità di accompagnamento, 14esima mensilità. In Italia un pensionato su 3 con meno di 1.000 euro. Al 31 dicembre 2021, i pensionati in Italia sono circa 16 milioni, di cui 7,7 milioni di uomini e 8,3 milioni di donne, per circa 22 milioni di assegni pensionistici.

L’importo lordo delle pensioni complessivamente erogate nel 2021 è di 312 miliardi di euro. Con l’inflazione 2022(8%), la spesa per pensioni nel 2023 aumenterà di 24 miliardi di euro. L’importo medio mensile dei redditi percepiti dagli uomini è 1.884 euro lordi, del 37% superiore a quello delle donne, pari a 1.374 euro. Sono il 40% i pensionati con meno di 12 mila euro annui, se si considerano solo gli importi delle prestazioni al lordo dell’imposta personale su reddito. Da un’analisi del 20% più povero tra i pensionati(fino a 10.000 euro annui) emerge che solo il 15% dei pensionati in questa fascia riceve un assegno sociale e il 26% una pensione ai superstiti. Quasi il 60% percepisce una pensione di vecchiaia o anticipata dal Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti.

Un pensionato su 3 con meno di 1.000 euro al mese. In futuro questa il numero sotto i mille euro potrebbe essere più alto: chi è povero lavorativamente oggi sarà un povero pensionisticamente domani. Il problema dei futuri pensionati poveri si intreccia già oggi con il problema della sostenibilità del sistema pensionistico nel medio periodo. La struttura demografica della popolazione italiana ci mostra come l’onda dei baby boomers stia arrivando alla pensione e come, per contro, la base contributiva si stia restringendo. Se si introducesse un salario minimo di 9 euro all’ora, i profili contributivi si alzerebbero significativamente, in media del 10%. L’Inps scrive: “Abbiamo bisogno di più lavoro e di lavoro meglio retribuito se vogliamo assicurare al Paese la sostenibilità del suo sistema di welfare”.

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