L’uomo delle castagne

Di Søren Sveistrup e pubblicato da Longanesi, “L’uomo delle castagne” è un romanzo ambientato in Danimarca con protagonisti Naia Thulin e Mark Hess.

L’uomo delle castagneL’uomo delle castagne” è un libro di Søren Sveistrup e pubblicato da Rizzoli. Lo scrittore è nato a Kastrup, in Danimarca, il 7 gennaio 1968. Søren Sveistrup è stato adottato da bambino e ha passato l’infanzia sull’isola di Thurø. È principalmente noto per essere il creatore della serie televisiva danese “The Killing” e il cosceneggitore de “L’uomo di neve” dal romanzo di Jo Nesbø. “L’uomo delle castagne” è il primo libro di Søren Sveistrup ed è stato pubblicato nel 2018.

Troppe cornacchie dietro il trattore. Saltellano freneticamente intorno a qualcosa di bianco, pallido e informe. Un maiale. Gli occhi spenti, il corpo che freme e si agita, come se provasse a spaventare le cornacchie, appollaiate a una settimana dalla pensione, si ferma davanti alla fattoria di un vecchio conoscente, nei dintorni di Copenaghen. Qualcosa non va. Un maiale morto lasciato lì. Non si fa così, in campagna. Apre la porta d’ingresso, socchiusa, con due dita, come nei film. Per vedere una cosa che non avrebbe mai voluto vedere: sangue, un cadavere mutilato, altri corpi da scavalcare. Cammina fino all’ultima stanza, dove centinaia di omini fatti di castagne e fiammiferi – infantili, incompleti, deformi – lo guardano ciechi. Stravolto, si chiude la porta alle spalle, senza sapere che l’assassino lo sta fissando. Tutto è ambientato in Danimarca, nella Copenhagen dei bei quartieri tutto verde, villette e design che contrasta con i quartieri ghetto dove vivono migranti o con quelli delle famiglie povere.

Nel libro d’esordio di Søren Sveistrup abbiamo due protagonisti, Naia Thulin e Mark Hess, entrambi di passaggio, entrambi capitati in un’indagine che si presenta come un intralcio da cui liberarsi il più in fretta possibile. “L’uomo delle castagne” è la storia degli omicidi di tre donne, che subiscono anche mutilazioni e che sembra siano state madri negligenti e disattente. Accanto ai corpi l’assassino lascia, come propria firma, piccoli omini fatti con le castagne, senza mani né piedi e con sopra l’impronta digitale di una bambina rapita qualche anno prima e che si crede sia morta. Nelle prime 100 pagine la storia stenta a decollare a causa dei troppi personaggi, ma poi grazie a una narrazione rapida e di taglio cinematografico, riesce a catturare l’attenzione del lettore nelle restanti 1.000 pagine. Il finale è troppo sbrigativo e per alcuni versi da libro cuore. “L’uomo delle castagne” è un buon thriller, ma manca della caratura psicologica che è valore aggiunto per questo genere narrativo. La storia del libro è diventata una serie TV su Netflix.

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