Disservizi DAZN e campagna elettorale

La stagione 2022/2023 di Serie A è inziata con i soliti disservizi di DAZN. E la politica strumentalizza il problema per fare campagna elettorale.

DAZNNello scorso weekend è partita la stagione di Serie A 2022/2023. Campionato nuovo, vecchi disservizi per DAZN. Tanti abbonati hanno segnalato sui social problemi di accesso alla piattaforma per vedere le partite. Una problematica non nuova, ma alcuni politici la scoprono solo oggi. E’ così i disservizi di DAZN entrano nella campagna elettorale 2022.

Carlo Calenda, Matteo Salvini, Maurizio Gasparri ed esponenti del Partito Democratico si sono copiati per attaccare DAZN per i disservizi e raccattare qualche like facile. Strumentalizzano il tema sperando di avere qualche voto in più alle elezioni politiche in programma il 25 settembre 2022. Una domanda sorge spontanea: sono davvero queste le priorità della politica italiana? Abbiamo dei politici che si rincorrono sui social per cavalcare la protesta popolare più effimera. Vogliono rendersi utili? Facciano leggi per togliere l’esclusiva della Serie A a DAZN. Una campagna elettorale già noiosa e ora tirano dentro i disservizi di DAZN. Abbiamo una classe politica scadente, buona solo a controllare il proprio conto corrente alla fine di ogni mese. Ma sarà poi davvero la pirateria a uccidere il calcio? I disservizi di DAZN stanno contribuendo ad affossare lo sport più amato dagli italiani. Il calcio non lo uccidono i pirati digitali, ma i dirigenti che pensano solo ai soldi.

Disdette di massa a DAZN

DAZN ha acquisito i diritti della Serie A per il triennio 2021-2024. Quindi ce li dobbiamo sorbire almeno fino alla stagione 2023/2024. Uno strumento potente in mano all’abbonato è la disdetta. Si può vivere benissimo senza calcio ed io sono la prova vivente. La scorsa stagione pagavo 19,90 euro per l’abbonamento a DAZN. Ho fatto disdetta appena mi è stato comunicato l’aumento a 29,90 euro senza poter usufruire della doppia visione. Dovete sapere che quei furbacchioni di DAZN costringono l’abbonato ad aggiungere altri 10 euro per condividere l’abbonamento con un altro utente. Già 19,90 euro era un prezzo esoso per il servizio offerto. L’aumento del 50%(che diventa del 100% per la doppia visione) è incomprensibile per un servizio che rimane scadente. I problemi di accesso a DAZN sono noti da anni, ma nessuno si muove per togliere l’esclusiva. In Italia sono buoni solo a fare chiacchiere, quando basterebbero le disdette di massa per mettere alle strette DAZN: senza abbonamenti sarebbe costretta a vendere l’esclusiva della gare di Serie A ad altri competitor. Disdette di massa per salvarci dai disservizi di DAZN e dalla fuffa dei politici.

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