Crisi economica per caro bollette

La crisi economica per il caro bollette colpirà tutti, famiglie e imprese. La Germania stanzia 200 miliardi, una cosa impensabile per l’Italia.

Un’altra crisi economica è arrivata in Europa e farà danni soprattutto in Italia. Questa volta non è una crisi finanziaria come quella del 2008 o dello spread del 2011. La crisi economia è causata dal caro bollette e colpirà tutti, famiglie e imprese. Le bollette di gas e energia sono diventate insostenibili per tutti. Sempre più imprese stanno abbassando le saracinesche per i costi insostenibili.

La crisi economica per il caro bollette farà più danni del lockdown del 2020. C’è una moria di attività imprenditoriali e tante famiglie hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Una bolletta da 500 mila euro ha fatto chiudere le cinque strutture alberghiere del Caroli hotel del Salento, tre a Gallipoli e due a Santa Maria di Leuca. Da ieri gli hotel non accettano più prenotazioni ma si limitano solo ad accogliere i turisti ai quali è già stato confermato il booking. Il caro bollette rende impossibile garantire il prosieguo di qualsiasi attività. Tanti altri faranno la stessa fine se non fermeranno la speculazione sui bene energetici. La guerra in Ucraina c’entra solo in parte. Per chi non l’avesse ancora capito, sta per arrivare una crisi economia senza precedenti, uno tsunami che farà tante vittime. Mario Draghi ha lasciato un bel “pacco” a Giorgia Meloni e i suoi seguaci. Il “migliore” non è stato sfiduciato lo scorso luglio, ma è semplicemente scappato per la crisi economica in arrivo.

Il caro bollette fa crescere l’inflazione(+8,9% la stima di settembre), ma gli stipendi dei lavoratori rimangono gli stessi. Questa crisi economica colpirà tutti, perché in tanti saranno costretti ad usare i risparmi per andare avanti. Chi non ha il “salvadanaio” finirà direttamente in povertà anche se lavora. Vivremo una sorte di riedizione dell’iperinflazione della Repubblica di Weimar, descritta da Adam Ferguson nel libro “Quando la moneta muore”. La soluzione non sono i bonus, perché servono solo ad aumentare il debito pubblico dell’Italia. Si deve fermare la speculazione sul prezzo del gas. Le quotazioni del gas sono fatte dalla borsa olandese, un mercato virtuale. L’ipotesi è indicizzare il prezzo del gas venduto in Europa agganciandolo a borse più stabili. Il ministro Cingolani ha dichiarato: “Sarà un lungo percorso, ci vorrà un anno per indicizzare il prezzo del gas a borse più stabili”.

Germania stanzia 200 miliardi per bollette

Cosa fa l’Unione Europea per fermare la speculazione? Vuole mettere un tetto massimo al prezzo per tutte le importazioni di gas russo, ma non verrà calmierato il gas importato da altri Stati. Le solite cose inutili dell’UE. La Germania si appresta a varare un pacchetto compreso di 200 miliardi di euro(pari a circa il 5% del PIL) per sostenere famiglie e imprese. I tedeschi fanno in proprio e questo dimostra(per l’ennesima volta) che l’Unione Europea non serve a nulla. Ogni Stato dell’UE pensa solo a se stesso. La Germania stanzia 200 miliardi per le bollette, una cosa impensabile per l’Italia.

La Germania ha un PIL annuo di 3,4 mila miliardi di euro, l’Italia non arriva a 1,8 mila miliardi. Il PIL pro capite della Germania è di 36 mila euro, quello dell’Italia si ferma a 26,9 mila. La Germania ha un debito pubblico inferiore a quello dell’Italia(2,5 mila miliardi contro 2,7 mila miliardi), ed inoltre molto più sostenibile, visto che il rapporto debito-PIL è attorno al 65% contro quasi il 150% dell’Italia. Fino ad oggi il nostro Paese ha stanziato 62,6 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese, pari al 3,3% del PIL. Tutti aiuti pubblici che finiscono per arricchire chi sta speculando sui prezzi energetici. La crisi economica per il caro bollette si ferma solo calmierando il prezzo di gas e luce.

36% PMI aumenterà prezzi

I forti rincari dei prezzi dell’energia e del gas e l’inflazione alle stelle porteranno il 36% delle Piccole e medie imprese(PMI) ad aumentare i prezzi nei prossimi mesi. E’ quanto rileva un sondaggio Confesercenti-Swg, effettuato su un campione di imprese artigiane, del turismo e del commercio. Il 26% di queste imprese si sta indirizzando verso la limitazione degli orari di lavoro, e il 18% sta valutando l’ipotesi di ridurre il numero dei dipendenti. Infine, il 37% delle PMI si attende che il risultato economico sarà inferiore a quello del 2021.

Commenti