Quo vadis, baby?

Di Grazia Verasani e pubblicato da Marsilio, “Quo vadis, baby?” è un thriller ambientato a Bologna con protagonista l’investigatrice Giorgia Cantini.

Quo vadis, baby?Quo vadis, baby?” è un libro di Grazia Verasani e pubblicato da Marsilio. La scrittrice è nata a Bologna nel 1964. Si diploma attrice all’Accademia d’arte drammatica a vent’anni. Dopo esperienze teatrali con il Teatro Stabile dell’Aquila e il Teatro Stabile di Torino, a Roma conosce Tonino Guerra che la incita a scrivere. Nel 1987 pubblica i suoi primi racconti e ne pubblica altri sul Manifesto. Nel novembre 1999 esce il suo primo romanzo dal titolo “L’amore è un bar sempre aperto”. I suoi libri sono tradotti in molti paesi tra cui Francia, Germania, Portogallo, Stati Uniti e Russia. “Quo vadis, baby?” è il quinto libro di Grazia Verasani ed è stato pubblicato nel 2004. E’ il primo della serie che vede protagonista Giorgia Cantini. Nel 2005 ne è stato tratto l’omonimo film di Gabriele Salvatores.

Giorgia Cantini ha quasi quarant’anni, è single ed è un’investigatrice privata. È una donna complessa, contraddittoria; passa le notti ad ascoltare jazz in diversi locali di Bologna, le piace bere, ma soprattutto è tormentata dal dubbio di aver sprecato la propria vita. Sa che è dura vivere senza rimuovere, cioè accettare l’assenza di chi si ama. Questa volta l’indagine che deve seguire la costringe a scavare nel suo passato. Sarà una scatola da scarpe piena di lettere a cambiare la sua esistenza. Sono le lettere scritte da Ada, la sorella “bella”, partita per Roma in cerca di fortuna come attrice e finita suicida sedici anni prima. L’investigatrice Giorgia Cantini, ancora tormentata dal rimorso di non averla potuta aiutare, decide di riaprire il caso mettendosi alla ricerca dell’amante della sorella, che lei non ha mai conosciuto e che forse era presente nei suoi ultimi istanti di vita.

Giorgia Cantini narra in prima persona la sua vita vissuta alla giornata, tra il lavoro e le sere passate al bar da sola bevendo vino. Nemmeno con il padre ha un buon rapporto: nelle loro vite pesa il suicidio dell’amata sorella Ada in circostanze sospette e quello pochi anni prima della madre. Un amico d’infanzia le spedisce le vecchie lettere che si scambiava con Ada quando lei abitava a Roma e queste la costringono a riflettere sulla sua vita solitaria ma anche sulla morte della sorella. La storia di “Quo vadis, baby?” è coinvolgente, ma tirata troppo per le lunghe, si aggroviglia su se stessa e non si decide ad arrivare ad un punto di svolta. Personalmente ho trovato la trama un po’ forzata in alcuni frangenti e il finale un po’ banale. La protagonista, invece, viene descritta in un modo autentico, che la rende un po’ diversa dai soliti personaggi di questo genere. “Quo vadis, baby?” mon è un noir e neppure un romanzo di introspezione

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