BCE alza tassi di 0,50 punti

Il Consiglio Direttivo della BCE ha deciso il rialzo dei tassi d’interesse con un aumento di 0,50 punti. Mazzata per i mutui a tasso variabile.

Christine LagardeIl Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso il rialzo dei tassi d’interesse con un aumento di 0,50 punti. Il tasso principale va al 2,5%, il tasso sui depositi sale allo 2% e il tasso sui prestiti marginali arriva al 2,75%. La mossa ricalca quella presa ieri dalla FED americana. Si tratta del quarto aumento consecutivo degli oneri finanziari da parte della BCE, dopo quello di 0,50 punti fatto lo scorso luglio, di 0,75 dello scorso settembre e dello scorso ottobre.

La BCE spiega che il rialzo dei tassi di 0,50 punti è una misura fondamentale per assicurare un ritorno dell’inflazione verso il suo obiettivo del 2% a medio termine. E non finisce qui. Nei prossimi mesi i tassi di interessi dovranno ancora aumentare in misura significativa e a ritmi sostenuti per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi. A quanto possono arrivare i tassi? Il valore più alto del tasso principale è stato segnato nel 2001 con il 4,75%. Nel 2008 è arrivato al 4,25%. Secondo le nuove proiezioni macroeconomiche, l’economia dell’Eurozona dovrebbe segnare un calo dello 0,2% nel quarto trimestre 2022 e dello 0,1% nel primo trimestre 2023, per poi tornare in positivo con un +0,1% nel trimestre primaverile e accelerare nei mesi successivi.

Cosa vuol dire alzare i tassi d’interesse?

Significa che la BCE ha deciso di aumentare il costo del denaro, che avrà effetti onerosi su famiglie e imprese che operano nella vita di tutti i giorni. Pagare di più il denaro inciderà sui consumi. Sarà più caro chiedere prestiti personali o rateizzare un acquisto. L’aumento dei tassi è una mazzata per chi ha un mutuo a tasso variabile e per chi deve richiedere un mutuo a tasso fisso. Oggi le rate saranno più alte rispetto a chi ha acceso un mutuo a tasso fisso all’inizio del 2022. Gli aumenti dei tassi di interesse agiscono per rallentare la spesa, scoraggiare l’accesso al credito e incoraggiare il risparmio. L’inflazione alta e aumento del costo del denaro sono due cose che faranno calare i consumi.

Tonfo Borse e vola spread

Chiusura pesante per Piazza Affari e per le altre Borse europee dopo la decisione della BCE di alzare i tassi di interesse dello 0,50% e l’annuncio di altre strette. L’indice Ftse Mib perde il 3,45% a 23.726 punti. Parigi segna in chiusura -3,09%, Francoforte -3,28% mentre contiene il calo Londra che arretra dello 0,93%. Lo spread Btp-Bund chiude in forte rialzo, a 207 punti base. Il tasso del decennale italiano vola al 4,145%.

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