Bonus 5.500 euro ai deputati

La Camera regala ai deputati un bonus di 5.500 euro per comprare tablet, smartphone, portatili, personal computer, monitor e accessori.

La premier Giorgia MeloniIl Natale è già arrivato per una categoria di persone privilegiate. La Camera regala un bonus da 5.500 euro ai deputati della Repubblica italiana. Il governo Meloni toglie soldi ai poveri per regalare bonus ai ricchi parlamentari. La cifra di 5.500 euro è pari al doppio rispetto a quella prevista nella passata legislatura, che sotto la presidenza del pentastellato Roberto Fico era di 2.500 euro.

I deputati con il bonus potranno acquistare tablet, smartphone, portatili, personal computer, monitor fino a 34 pollici e accessori. La determina è stata firmata giovedì scorso, il 24 novembre, dai questori della Camera. Un regalo di Natale anticipato per i deputati, mentre la maggioranza degli italiani è costretto a fare i conti con l’inflazione alta e il caro energia. I deputati hanno diritto a un’indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro. A questi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti.

Facendo un rapido calcolo e senza considerare le eventuali indennità di funzione, i componenti della Camera guadagnano ogni mese 13.971,35 euro. Sono dei ricchi che ricevono un altro bonus pagato dai contribuenti italiani. Il regalo di 5.500 euro è stato approvato due giorni dopo la decisione del governo Meloni di tagliare il Reddito di cittadinanza per il 2023 e di abolirlo nel 2024. Ci vuole tanto coraggio a distruggere i sussidi per i cittadini in difficoltà, accusati di essere fannulloni, e nel contempo aumentare i privilegi dei cittadini più privilegiati di tutti. Il bonus di 5.500 euro ai deputati è uno schiaffo in faccia ai cittadini in difficoltà. Incassare il bonus è facile per i deputati, visto che i controlli sono tutti interni: il vaglio è affidato al collegio dei questori. I “ricuttari” si mangiano la torta alla faccia dei contribuenti italiani.

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