Carburanti tornano 18 centesimi di accise

Il governo Meloni non ha prorogato il taglio alle accise di 18,3 centesimi. Nel 2019 la Meloni voleva l’abolizione totale delle accise.

Giorgia MeloniIl 31 dicembre 2022 è terminato lo sconto sulle accise dei carburanti. La Legge di Bilancio del governo Meloni non ha prorogato lo sconto sui carburanti di 18,3 centesimi al litro e dal primo gennaio 2023 il prezzo di benzina e gasolio è salito di circa 20 centesimi rispetto al 30 dicembre 2022. Un bel regalo a tutti gli automobilisti del governo Meloni.

Il taglio alle accise di 30 centesimi era stato introdotto dal governo Draghi il 22 marzo 2022 per fronteggiare il rincaro dei carburanti a causa della guerra in Ucraina. Il governo Meloni aveva già ridotto di 10 centesimi il taglio alle accise lo scorso novembre. Alla fine hanno deciso di non prorogare lo sconto di 18,3 centesimi su un litro di carburante e sono state ripristinate le aliquote in vigore prima del 22 marzo 2022. La decisione del governo Meloni peserà sulle tasche dei cittadini. La mancata proroga del taglio alle accise significa un aumento dei prezzi(IVA inclusa) pari a 18,3 centesimi al litro per la benzina e il diesel, e 3,4 centesimi per il Gpl. Secondo Assoutenti, l’aumento si tradurrà in una spesa di 9,15 euro in più a pieno, oltre 219 euro all’anno ipotizzando 2 pieni al mese. L’aumento dei carburanti farà crescere anche i prezzi dei prodotti che compriamo al supermercato. In un video di Fratelli d’Italia, uscito durante la campagna elettorale per le elezioni Europee del 2019 si vede Giorgia Meloni che fa benzina da un distributore e che vuole l’abolizione totale delle accise. Una volta andata al governo ha fatto l’esatto contrario.

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