Il settore della ristorazione in Italia

Il settore della ristorazione è tornato a crescere in Italia nel 2022. Ci sono 335.817 imprese attive con una stima di spesa di 88 miliardi di euro.

Una donna in un ristoranteIl settore della ristorazione in Italia comprende tutte le attività, i servizi e le funzioni aziendali coinvolte nel preparare e servire pasti a persone che mangiano fuori casa. Dopo il crollo del fatturato nel 2020 a causa del lockdown per la pandemia Covid, il settore della ristorazione è tornato a crescere in Italia.

Secondo i numeri delle Camere di Commercio citati dall’Osservatorio, nel 2022 si stima una spesa alimentare fuori casa attorno agli 88 miliardi di euro, ovvero +3% sul 2019, anno del precedente record positivo con 86 miliardi di spesa. In Italia ci sono 335.817 imprese attive, in calo dell’1,4% rispetto alle 340.610 del 2021. Nel 2022 sono cessate 26.856 attività di ristorazione, mentre le nuove aperture sono state 9.668. In Italia tra il 2021 e il 2022, un ristorante su 100 ha chiuso battenti. Il saldo nel 2022 tra attività iscritte e quelle cessate è in rosso con –17.168 unità, il valore più alto di sempre. Il saldo negativo è dovuto soprattutto al venir meno delle aperture, sotto la media di 13.824 degli ultimi 10 anni. Alcune delle tendenze del settore della ristorazione in Italia sono:

  • La convivialità e la ricerca di locali accessibili ma cool, con offerte gastronomiche veloci e di fasce di prezzo varie unite a un servizio informale.
  • I lievitati, come pizze, focacce e panini, che si prestano allo street food e al delivery.
  • La cucina della memoria, che recupera le ricette tradizionali e i prodotti tipici del territorio.
  • La sostenibilità ambientale e sociale, che si traduce in una maggiore attenzione alla qualità degli ingredienti, alla riduzione degli sprechi e alla responsabilità sociale delle imprese.
  • L’innovazione tecnologica, che permette di migliorare la gestione del locale, la comunicazione con i clienti e l’offerta di servizi personalizzati.

Un ristoratore su due ha problemi di personale

Il settore della ristorazione in Italia è in crisi per la fuga in massa del personale dopo il Covid. Ad inizio 2023 un ristoratore su due ha problemi di personale per la scarsa attrattiva delle posizioni offerte. Lavorare in un ristorante è stressante, oltre ad essere mal pagato nella maggioranza dei casi. E’ una fatica, non un lavoro dignitoso. La persona media che lavorava nella ristorazione ha capito che là fuori il mondo è tanto più bello e tanto più vario. Un mondo che non aveva mai avuto modo di sperimentare a causa di ritmi e orari disumani imposti nei ristoranti. La maggioranza dei ristoratori propone contratti part time per un lavoro full time nella migliore delle ipotesi. Il dipendente è costretto a lavorare per 10-12 ore al giorno senza avere un giorno libero a settimana. Uno stress continuo che alla lunga porta gravi problemi di salute. Ecco spiegato perché nessuno vuole più lavorare nel settore ristorazione.

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