SPID, scadono convenzioni con provider

Lo SPID rischia di sparire. Ad aprile 2023 scadono le convenzione con i provider. Un mancato rinnovo significa ressa agli uffici comunali.

SPIDSPID è il Sistema Pubblico di Identità Digitale che ti permette di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione e dei privati aderenti. Per entrare nel circuito SPID, i provider devono sottoscrivere una convenzione con l’Agenzia per l’Italia digitale (AgID). Le convenzioni coi provider sono scadute a fine 2022 ma sono state prorogate d’ufficio fino al 23 aprile 2023.

Nel 2022 gli accessi tramite SPID hanno superato il miliardo, quasi raddoppiando quelli del 2021, che ne aveva registrati 570 milioni. Oltre 6 milioni di identità SPID sono state rilasciate nel corso dell’ultimo anno, raggiungendo i 33,5 milioni. Cosa succederà senza il rinnovo della convenzione con i provider? Dopo il 23 aprile 2023, lo SPID potrebbe scomparire o cambiare. Il governo Meloni ha annunciato la creazione di una nuova Identità Digitale Nazionale che sostituirà lo SPID. Per evitare questo scenario, servirebbe un nuovo accordo tra Stato e gestori. Al momento puoi ancora ottenere o usare lo SPID con i gestori accreditati. L’abolizione dello SPID sarebbe una catastrofe per chi possiede una carta d’identità cartacea. In Italia più di un cittadino su due non ha la CIE e rimarrebbe senza identità digitale con l’abolizione dello SPID. Il possessore della vecchia CI cartacea dovrebbe subito richiedere la CIE per accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione. Agli uffici comunali ci sarebbero delle resse per richiedere la carta d’identità elettronica. Il governo Meloni si rende conto dei danni che farebbe l’abolizione dello SPID? Servono 50 milioni di euro per tenere in vita lo SPID. In caso contrario ci sarà il caos nelle Municipalità. Non volete rinnovare la convenzione con i provider? Allora spedite gratuitamente la CIE 3.0 a tutti i cittadini che possiedono ancora la carta d’identità cartacea.

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