BCE alza tasso principale al 3,50%

Il Consiglio Direttivo della BCE ha deciso il rialzo dei tassi d’interesse. Quello principale va al 3,50%. Impatto sui mutui a tasso variabile.

Una coppia in difficoltà con l'aumento del mutuo a tasso variabileIl Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso il rialzo dei tassi d’interesse con un aumento di 0,50 punti. Il tasso principale va al 3,50%, il tasso sui depositi sale allo 3% e il tasso sui prestiti marginali arriva al 3,75%. Si tratta del sesto aumento consecutivo degli oneri finanziari da parte della BCE, dopo quello di 0,50 punti fatto lo scorso luglio, di 0,75 dello scorso settembre e dello scorso ottobre e di 0,50 dello scorso dicembre e di febbraio 2023.

La decisione di alzare i tassi è stata presa per contrastare l’inflazione, ma avrà effetti negativi sui mutui e sulle banche. La presidente della BCE, Christine Lagarde, ha dichiarato: “Non è possibile in questo momento determinare su quale sentiero andremo avanti in merito ai tassi. Il rialzo di 50 punti base di oggi è stata un decisione robusta. Per il futuro potremo avere una valutazione migliore quando le tensioni di mercato saranno calate”. La BCE stima che l’inflazione si collocherà in media al 5,3% nel 2023, al 2,9% nel 2024 e al 2,1% nel 2025. L’obiettivo è portarla sotto il 2%. Il tasso sui rifinanziamenti principali al 3,50% è il livello più alto dal 2008.

A quanto possono arrivare i tassi? Il valore più alto del tasso principale è stato segnato nel 2001 con il 4,75%. Nel 2008 è arrivato al 4,25%. Cosa vuol dire alzare i tassi d’interesse? Significa che la BCE ha deciso di aumentare il costo del denaro, che avrà effetti onerosi su famiglie e imprese che operano nella vita di tutti i giorni. Pagare di più il denaro inciderà sui consumi. Sarà più caro chiedere prestiti personali o rateizzare un acquisto. Gli aumenti dei tassi di interesse agiscono per rallentare la spesa, scoraggiare l’accesso al credito e incoraggiare il risparmio. L’inflazione alta e aumento del costo del denaro sono due cose che faranno calare i consumi.

L’impatto sui mutui a tasso variabile

Il rialzo dei tassi da parte della BCE ha un impatto sui mutui a tasso variabile. Un report di Facile.it segnala che, alla luce dell’incremento dei tassi di 50 punti base, la rata di un mutuo medio a tasso variabile potrebbe salire nei prossimi mesi di quasi 35 euro rispetto ad oggi. In solo 14 mesi, quindi, il mutuatario si troverebbe a pagare una rata più pesante di circa 237 euro, vale a dire circa il 52% in più rispetto a quella iniziale. Per l’analisi Facile.it ha preso in esame un finanziamento a tasso variabile da 126 mila euro in 25 anni sottoscritto a gennaio 2022, analizzando come è cresciuta la rata dal momento della stipula e come potrebbe ulteriormente salire nei prossimi mesi a seguito del rialzo dei tassi da parte della BCE. Il tasso (Tan) di partenza sottoscritto a gennaio 2022 e usato nell’analisi è pari a 0,67%, corrispondente ad una rata mensile di 456 euro.

Mese TAN Rata mensile Aumento
Gennaio 2022 0,67% € 456 -
Giugno 2022 0,90% € 469 € 13
Ottobre 2022 2,35% € 556 € 100
Dicembre 2022 3,07% € 602 € 146
Gennaio 2023 3,33% € 619 € 163
Marzo 2023 3,90% € 658 € 202
Q2 2023 4,40% € 693 € 237

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