Maxi frode su bonus edilizi

La maxi truffa su bonus edilizi riguarda rincipalmente Ecobonus e Bonus Facciate. Sequestrati crediti per 1,7 miliardi di euro.

Lavori di ristrutturazione facciata con superbonusLa Guardia di Finanza di Asti ha eseguito insieme a quella di Campania, Emilia Romagna, Lazio Lombardia, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige e Veneto ordinanze di custodia cautelari nei confronti di 10 persone accusate di una maxi frode fiscale su bonus edilizi. Sequestrati beni immobili e altre disponibilità per oltre 1,5 miliardi di euro.

L’operazione “Capisci ammè” è stata effettuata il 22 marzo 2023 e interessa 18 province per un totale di 73 perquisizioni. Dalle indagini emergono richieste anche per immobili inesistenti, in comuni inesistenti, o intestate a senza tetto, deceduti o persone con precedenti penali. Sarebbero state emesse false fatturazioni per decine di milioni di euro, utilizzate non solo per documentare al fisco lavori edili mai realizzati, ma anche per riciclare proventi dell’illecita attività, per un ammontare di almeno un 1,5 miliardi di euro. Dietro alla maxi frode sui bonus edilizi c’era un commercialista di Napoli e un’organizzazione con altre 16 persone. L’indagine ha coinvolto 37 persone e 68 società e ha scoperto un enorme castello di carte che creava società finte per accedere al credito dei bonus  per l’edilizia come il bonus facciate, l’ecobonus e in piccola parte il bonus 110. L’operazione è stata denominata “capisci ammè”, perché così si rivolgeva il commercialista, titolare di uno studio al Vomero, ai suoi collaboratori parlando di uno dei prestanome usati per aprire una posizione con l’agenzia delle entrate e accedere al bonus. I lavori dichiarati per i quali sono stati inoltrare richieste di bonus avrebbero avuto un costo di circa 2,8 miliardi di euro.

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