Consiglio dei ministri approva Decreto lavoro

Il Consiglio dei ministri approva il Decreto lavoro. Altri incentivi alle imprese e taglio del cuneo fiscale per 5 mesi.

Giorgia MeloniIl Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto lavoro, nella seduta convocata oggi (1 maggio), proprio in occasione della Festa dei Lavoratori. Numerosi i provvedimenti all’ordine del giorno del Consiglio dei ministri a partire dall’assegno di inclusione che andrà a sostituire il Reddito di cittadinanza. Si rafforza e si liberalizza il ricorso ai contratti a termine e si estende l’uso dei voucher. In pratica, viene affossato il decreto dignità del 2018.

Il Decreto lavoro del governo Meloni è una vera e propria sentenza di condanna alla precarietà. Sono previsti 350 euro per chi partecipa ai corsi di formazione senza far sapere quanto costa questo sistema. Il taglio del cuneo fiscale e contributivo è per soli cinque mesi. Per i periodi di paga dal primo luglio 2023 al 30 novembre 2023 la misura dell’esonero salirà dagli attuali due punti a sei punti per i redditi fino a 35 mila euro e dagli attuali tre a sette punti per i redditi fino a 25 mila euro. I 96,03 euro al mese in più in busta paga sono il combinato disposto di due tagli delle tasse sul lavoro. Nel 2023 il taglio del cuneo fiscale e contributivo costa 4,1 miliardi di euro. Nel 2024 replicare la misura costerà tra i 12 e i 13 miliardi. Per il nuovo strumento dell’assegno di inclusione è prevista una spesa complessiva di oltre 5,4 miliardi di euro per il 2024. La cifra salirà a 5,6 miliardi nel 2025. La misura di contrasto alla povertà (si fa per dire) potrà essere percepito solo da quei nuclei famigliari in cui sono presenti persone disabili, minori e over 60. Il limite dell’assegno sarà fissato a 500 euro al mese.

Decreto lavoro regalo per le imprese

Il Decreto lavoro è un regalo per le imprese con la reintroduzione dei voucher e la liberalizzazione dei contratti a termine. Le causali per i rinnovi dai 12 ai 24 mesi si ammorbidiscono, legandole più alle indicazioni contenute nei contratti collettivi o aziendali, se non ad accordi diretti tra storte di lavoro e dipendente. Sono previsti incentivi alle imprese per l’assunzione di giovani “neet” fino a 30 anni, anche con contratti di apprendistato. Il governo è pronto a farsi carico del 60% della retribuzione lorda per un anno. L’incentivo sarà confermato anche per le assunzioni di under 35 al Sud e nelle Isole, purché siano disoccupati. Nel settore turistico cade il limite per i contratti di apprendistato: potranno essere assunti anche gli over 40 disoccupati. I pagamenti con i voucher passa da 10 mila a 15 mila euro in particolare per le aziende del settore fiere, congressi, eventi, oltre che per gli stabilimenti termali e parchi divertimenti.

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