Esselunga accusata di frode fiscale e sfruttamento dei lavoratori
La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo d’urgenza per 47.765.684,45 euro nei confronti di Esselunga, il noto gruppo della grande distribuzione organizzata. Il provvedimento è stato disposto dalla procura di Milano, che indaga per frode fiscale e somministrazione illecita di manodopera. È stata accertata, secondo l’accusa, una complessa frode fiscale col meccanismo dei serbatoi di manodopera.
Esselunga avrebbe utilizzato fatture per operazioni inesistenti e stipulato contratti d’appalto fittizi per la somministrazione di manodopera, in violazione della normativa di settore. In questo modo, avrebbe evaso l’IVA e omesso il versamento degli oneri previdenziali e assistenziali dei lavoratori. Gli inquirenti hanno ricostruito la filiera della manodopera, scoprendo che i rapporti di lavoro con Esselunga sono stati in alcuni casi schermati da società filtro che a loro volta si sono avvalse di diverse società cooperative (serbatoi di manodopera), mentre in altri sono stati intrattenuti direttamente con quest’ultime.
Sono indagati l’attuale direttore finanziario Albino Rocca e il suo predecessore Stefano Ciolli, andato in pensione a settembre 2022, con l’ipotesi di reato di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti. Anche la stessa Esselunga è indagata come persona giuridica. Il pm Paolo Storari ha sottolineato che la condotta di Esselunga, “di carattere fraudolento, dura da numerosi anni e ha comportato non solo il sistematico sfruttamento dei lavoratori ma anche ingentissimi danni all’erario”. Gli accertamenti sono ancora allo stato iniziale e dovranno essere verificate ulteriori “serbatoi di manodopera”, con le intuibili conseguenze in termini di danno erariale. Il provvedimento di sequestro dovrà essere convalidato o rigettato entro dieci giorni da un gip.
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