È morto Carlo Mazzone

È morto Carlo Mazzone. Aveva 86 anni e non allenava dal 2006. Se ne va portando con sé il record di panchine in Serie A.

La corsa di Carlo Mazzone sotto la curva dell’AtalantaLutto nel mondo del calcio, è morto ad Ascoli Carlo Mazzone, storico allenatore e calciatore. Aveva 86 anni. Con 792 presenze in panchina ufficiali è ancora il recordman della Serie A. Mazzone era nato a Roma nel 1937. Dopo aver giocato nelle giovanili della Roma, giocò una stagione nel campionato dilettanti con il Latina. Ritornato alla Roma, debuttò in Serie A il 31 maggio 1959 in una gara contro la Fiorentina. Con i giallorossi collezionò un’altra presenza prima di andare alla Spal e poi al Siena.

Da calciatore la sua carriera è legata all’Ascoli con 219 presenze, di cui molte da capitano. Mazzone giocò per i bianconeri dal 1960 al 1969. Con l’Ascoli cominciò ad allenare quando di fatto calcava ancora il campo, nel 1968. Restò alla guida della squadra marchigiana fino al 1975. Nelle successive tre stagioni allenò la Fiorentina. Dopo due stagioni alla guida del Catanzaro, Mazzone tornò nuovamente ad Ascoli. Ci rimase per quattro stagione. Nel 1985 fu ingaggiato per allenare il Bologna. L’anno dopo, Mazzone iniziò la sua avventura con il Lecce portandolo in serie A nel 1988. Restò alla guida della squadra pugliese fino al 1990. Dopo una breve esperienza a Pescara, Mazzone iniziò il suo ciclo a Cagliari. L’allenatore romano riuscì a riportare il Cagliari in Coppa UEFA dopo ben 21 anni. Nel 1993, Mazzone viene ingaggiato dalla Roma, sua squadra del cuore. Resterà per tre stagione. Nel 1996 torna a Cagliari, ma non riuscì a salvarlo dalla Serie B. Nel 1997 provò l’esperienza al Napoli, dove diede le dimissioni dopo quattro partite di campionato.

L’anno dopo torna a Bologna e grazie alla vittoria dell’Intertoto si qualifica per la Coppa UEFA. Mazzone portò la squadra rossoblù alle semifinali di Coppa UEFA e di Coppa Italia. L’anno dopo viene ingaggiato dal Perugia, riuscì a salvarlo togliendo lo scudetto alla Juventus all’ultima giornata. Dal 2000 al 2003 allena il Brescia e riuscì a convincere Roberto Baggio a trasferirsi nella città lombarda. Mazzone cambiò il ruolo di Andrea Pirlo, trasformandolo in regista di centrocampo. Il 30 settembre 2001 fu memorabile quanto controversa la polemica corsa di Mazzone verso la curva dei tifosi dell’Atalanta, dove il tecnico festeggiò il gol del 3-3. Nel 2003 tornò al Bologna e ci restò per due stagioni. Ultima esperienza a Livorno nel 2006. Mazzone è considerato uno dei migliori allenatori italiani di sempre. Era noto per il suo carattere forte e per la sua capacità di motivare i suoi giocatori. È stato soprannominato “Sor Carletto” o “Sor Magara” per il suo accento romanesco.

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