Reddito di cittadinanza, frodi per 507 milioni

Reddito di cittadinanza frodi per 507 milioni di euro. Denunciate 48.468 persone. La Lombardia è prima per soggetti denunciati e importo.

Reddito di cittadinanza, frodi per 507 milioniLa Guardia di Finanza ha denunciato 48.468 persone per frodi legate al Reddito di cittadinanza. I reati contestati sono falsità ideologica, truffa, omessa dichiarazione e indebita percezione di erogazioni pubbliche. Dal mese di aprile del 2019 al primo semestre 2023 sono stati 54.305 gli interventi di controllo della Guardia di Finanza, che hanno consentito complessivamente di accertare 45.663 interventi irregolari, pari al 89,25%. In totale i furbetti hanno incassato 507.203.802 euro.

I furbetti hanno fatto false dichiarazioni sulla loro situazione reddituale, patrimoniale e familiare, oppure hanno occultato redditi o beni. I casi più diffusi sono quelli di persone che hanno dichiarato di essere disoccupate pur lavorando, oppure che hanno dichiarato di avere un reddito inferiore a quello reale. In altri casi, i furbetti hanno dichiarato di avere figli a carico che in realtà non erano figli loro. Frodi per 507 milioni con il Reddito di cittadinanza. La misura introdotta dal governo Conte I è costata oltre 31,5 miliardi di euro tra aprile 2019 e giugno 2023. La percentuale delle frodi dei furbetti è dell’1,61%. Una goccia in un Oceano. La mappa delle irregolarità vede in percentuale al primo posto la Calabria con un tasso del 92,63%. Seguono Marche (90,72%) e Liguria (90,39%).

La Lombardia è prima per soggetti denunciati e importo. Nella regione del Nord Italia sono stati beccati 10.250 furbetti per una frode totale di 94.312.617 euro. Seguono Campania (4.837; 83.032.071) e Sicilia (5.766; 75.152.772). Le frodi sono state scoperte grazie a controlli preventivi e a controlli a campione. La Guardia di Finanza ha anche utilizzato strumenti informatici per analizzare le dichiarazioni dei redditi e i dati relativi alle proprietà immobiliari e mobiliari. I furbetti sono stati denunciati alla Procura della Repubblica e rischiano di essere condannati a pene pesanti, fino a 6 anni di carcere. Il denaro indebitamente percepito sarà recuperato dall’Agenzia delle Entrate.

La distribuzione sul territorio degli interventi

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