Perché le banche hanno smesso di pagare gli interessi?

La BCE ha riportato i tassi al livello del 2008, ma le banche non pagano gli interessi sui depositi dei conti correnti di famiglie e imprese.

Conto Corrente BBVA con remunerazioneChi ha dei risparmi da parte si chiede spesso come farli fruttare al meglio, senza correre rischi eccessivi. Un tempo, la soluzione più semplice era quella di lasciare i soldi sul conto corrente in banca, in attesa di poterli utilizzare per le proprie esigenze o per fare degli investimenti più redditizi. Le banche, infatti, offrivano degli interessi attivi ai propri clienti, ovvero una remunerazione per il fatto di custodire il loro denaro.

Da alcuni anni a questa parte, la situazione è cambiata radicalmente sia in Italia che negli altri paesi dell’Unione Europea. Perché le banche hanno smesso di pagare gli interessi? Dal 2011 al 2016 la Banca Centrale Europea ha abbassato progressivamente i tassi fino a portarli in negativo. Questo ha costretto le banche a togliere gli interessi sulle giacenze dei conti correnti tradizionali per non rimetterci. I tassi sono rimasti a zero fino a luglio 2022, quando la BCE ha fatto il primo aumento dei tassi dopo diversi anni. Nell’arco di un anno il tasso sui depositi è salito di 4 punti percentuali, ritornando allo stesso valore del 2008. Una domanda sorge spontanea: perché le banche non hanno reintrodotto gli interessi sui depositi dei conti correnti?

1.320 miliardi di euro di risparmi nelle banche in Italia

Attualmente depositati negli istituti di credito italiani ci sono 1.320 miliardi di euro di risparmi. Se le banche applicassero un tasso di interesse dell’1,87% (lo stesso del 2008), il guadagno per famiglie e imprese sarebbe di 14,6 miliardi di euro. A beneficiarne sarebbe anche il fisco che dal prelievo sui risparmi vedrebbe aumentare il gettito di 5,1 miliardi di euro. Nel complesso, pertanto, correntisti ed erario disporrebbero di 19,7 miliardi aggiuntivi. Perché le banche hanno smesso di pagare gli interessi? Prima questa cosa era giustificata dal perdurare dei tassi a zero. Oggi però la situazione è cambiata radicalmente, con i tassi sui depositi ritornati a livello del 2008. In Italia i conti correnti bancari rendono ancora zero, esattamente come quando i tassi erano negativi a -0,5%. Le banche stanno facendo extragettito non pagando gli interessi ai correntisti. Per il momento l’unica forma onorevole di compromesso è aprire un conto deposito, che garantisce una remunerazione a fronte dell’impegno di non ritirare il denaro per un certo periodo (di solito 12 mesi).

BBVA remunera il conto corrente al 4%

Ci sono alcune banche online che pagano gli interessi sul conto corrente. Una di queste è BBVA, la banca digitale di origine spagnola che opera in Italia dal 2021. Il conto corrente BBVA è a zero spese per sempre, con carta di debito fisica o digitale inclusa senza costi. Il 4% di remunerazione sul saldo è valido fino al 31 gennaio 2025, e si ottiene senza condizioni, senza saldo minimo e senza vincoli di permanenza. Gli interessi vengono liquidati mensilmente. Inoltre, il conto corrente BBVA offre operazioni a 0 euro e 100% online, con IBAN italiano e la possibilità di partecipare al Gran Cashback del 20% il primo mese e del 5% nei successivi tre mesi. Si paga solo l’imposta di bollo di 34,20 euro all’anno, ma solo se la giacenza media trimestrale è pari o superiore ai 5.000 euro.

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