Villaggio Coppola, la città abusiva

Il Villaggio Coppola è situato nel comune di Castel Volturno. E’ una città abusiva costruita negli anni Sessanta. Oggi è abbandonata al degrado.

Parco Saraceno al Villaggio CoppolaIl Villaggio Coppola è situato nel comune di Castel Volturno, in provincia di Caserta. Il villaggio è tristemente noto per essere stato costruito in modo completamente abusivo, tanto che gli è fruttato il nome di città abusiva. La storia del Villaggio Coppola inizia negli anni Sessanta del XX secolo, quando i fratelli Vincenzo e Cristoforo Coppola, originari di Casal di Principe, iniziarono a costruire nel comune di Castel Volturno. Un enorme ecomostro vicino al mare.

Il Comune di Castel Volturno rilasciò 500 licenze edilizie nel 1964, ma i fratelli Coppola costruirono ben 12.000 unità abitative, più una darsena e un porto turistico. Una vera e propria città abusiva. I due imprenditori immaginarono un complesso turistico di lusso, capace di attirare la clientela più esigente a prezzi non da ricchi. Il progetto fu ambizioso e prevedeva la costruzione di hotel, ville, appartamenti, ristoranti, discoteche, piscine, un porto turistico e un aeroporto. Il Villaggio Coppola fu costruito in pochi anni e, negli anni Settanta, era già una meta turistica di grande successo. Era frequentato da vip italiani e stranieri, tra cui il presidente della Repubblica Giovanni Leone, il cantante Domenico Modugno e l’attore Alain Delon. Il Villaggio Coppola era anche sede di importanti eventi, come il concorso di bellezza Miss Italia.

Il complesso turistico-residenziale ha vissuto un’ascesa e un declino repentini. Una buona parte del Villaggio Coppola fu costruito in modo completamente abusivo, senza alcun permesso da parte delle autorità. La morte del complesso turistico-residenziale avviene per un altro motivo, non solo per una questione di abusivismo edilizio. La città di Napoli e la provincia hanno carenze di patrimonio edile e trovano nel Villaggio Coppola una soluzione temporanea per sistemare gli sfollati quando ci fu il terremoto nel 1980 e i fenomeni di bradisismo del 1978 e 1983. Dal 1978 al 1988 nelle sue strutture sono ospitate oltre 5.000 persone. I proprietari furono costretti a svendere nel giro di pochi anni le loro proprietà e la manutenzione delle infrastrutture, fino ad allora curata dai privati, venne trascurata. Molte abitazioni furono acquistate dai nigeriani, alcuni legati alla black mafia. La città abusiva fu abbandonata al degrado dalle istituzioni.

Il Villaggio Coppola passò da meta turistica a simbolo dell’abusivismo edilizio e del degrado in Italia nel giro di pochi anni. Il Parco Saraceno è diventato una zona franca dove ognuno fa quello che vuole. Una città abusiva senza regole. Il Villaggio Coppola è un esempio di come un sogno può trasformarsi in un incubo. Una citta abusiva costruita tra l’indifferenza generale. L’ex complesso turistico-residenziale, che doveva essere una “Dubai italiana”, è oggi un simbolo del declino di un’intera regione. Tra maggio 2001 e aprile 2003 sono stati abbattuti tramite esplosivi gli otto grattacieli in riva al mare. Negli ultimi anni, si è assistito a un tentativo di rinascita del Villaggio Coppola. Tuttavia, il processo di rinascita è ancora in corso, e il futuro del Villaggio Coppola è ancora incerto. Dal 2017 l’area è stata affidata al Consorzio Rinascita, un consorzio di enti privati.

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