Al via carrello tricolore anti-inflazione

Il primo ottobre 2023 è partito il carrello tricolore anti-inflazione. 23.000 punti vendita in tutta Italia applicano il 10% di sconto.

Matteo Salvini al supermercatoRoma e Torino sono le città con più adesioni al Carrello Tricolore, la spesa con sconto da ieri (1 ottobre) fino al 31 dicembre 2023 come piano anti-inflazione voluto dal governo Meloni. Un paniere di beni di prima necessità (pasta, caffé, pannolini, carta igienica e altri) a prezzi calmierati e facilmente riconoscibili dal logo del Carrello Tricolore. All’iniziativa aderiscono 23.000 punti vendita in tutta Italia, per lo più punti della grande distribuzione e farmacie.

In base ai dati del Mimit, di cui quasi la metà si concentra nelle città di Roma (1.381) e Torino (1.074). Seguono Napoli (801) e Milano (741). L’iniziativa per tutelare il potere d’acquisto dei cittadini è in realtà uno spot propagandistico che non serve a nulla. Tra le catene di GDO più note che aderiscono al cosiddetto carrello tricolore troviamo Esselunga, Conad, Carrefour, Pam, Lidl, Tigre, Famila, Decò e Despar Centro-Sud. Il carretto tricolore anti-inflazione non farà crescere il potere d’acquisto alla maggioranza dei cittadini. Con un’inflazione attestata al 9%, risparmiare il 10% su alcuni prodotti scelti dal rivenditore non cambia la vita a molti cittadini. Tra l’altro, i prodotti a prezzo scontato inseriti nel paniere sono decisamente pochi. Al supermercato va anche il leader della Lega Matteo Salvini, che si mostra intento a comprare castagne. Tutta propaganda per ingannare il popolo prolet.

Gli sconti applicati non sono sufficienti a compensare l’aumento dei prezzi. Il carrello tricolore anti-inflazione è un’iniziativa troppo poco incisiva. I prodotti a prezzi congelati o scontati sono solo quelli a marchio del distributore. Quando si risparmia con il carrello tricolore anti-inflazione? Decisamente poco. Su una spesa di 34 euro lo sconto è di appena 28 centesimi, ottenuto grazie al tonno in offerta. Non lo recuperiamo più quello che abbiamo perso in due anni con l’inflazione, il potere d’acquisto è ormai eroso. Faccio un altro esempio. Prima dei rincari, un barattolo di pelati Torrente lo pagavo 45 centesimi. Oggi costa 75 centesimi, ma l’ho trovato in offerta a 59 centesimi alla Conad qualche settimana fa. Con lo sconto del 10% del carrello tricolore anti-inflazione, pagherei un barattolo di pelati Torrente 67 centesimi. 8 centesimi di sconto rispetto ad un rincaro di 30 centesimi. Il potere d’acquisto è volato via, non basta il carrello tricolore anti-inflazione.

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