Bankitalia: Debito pubblico a 2.844,2 miliardi

Il debito pubblico italiano a settembre 2023 si è attestato a 2.844,2 miliardi di euro, in auento di 3,8 miliardi. Entrate tributarie in crescita.

Debito pubblico Italia settembre 2023La Banca d’Italia ha diramato il supplemento al Bollettino di Finanza Pubblica. A settembre 2023 il debito pubblico italiano si è attestato a 2.844,2 miliardi di euro, in aumento di 3,8 miliardi rispetto ad agosto 2023. Il debito pubblico italiano torna a salire dopo il calo registrato nel mese precedente. Rispetto al dato dello stesso mese del 2022 (2.706,4 miliardi di euro) il debito pubblico è cresciuto di quasi 137,8 miliardi di euro.

Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (25,1 miliardi) ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (21,3 miliardi, a 31,9). L’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio è stato sostanzialmente nullo. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 3,7 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è cresciuto di 0,6 miliardi. Il debito degli Enti di previdenza è rimasto invece sostanzialmente stabile. Alla fine di settembre 2023 la quota del debito pubblico italiano detenuta dalla Banca d’Italia era pari al 25%, in calo dello 0,1% rispetto al mese precedente. La vita media residua del debito è lievemente aumentata a 7,7 anni. Nel mese di settembre 2023 le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 35,4 miliardi di euro, in aumento del 5,7% rispetto al valore registrato nello stesso mese del 2022 (33,5 miliardi). Nei primi nove mesi del 2023 le entrate tributarie nel bilancio dello Stato sono pari a 387,9 miliardi di euro, in aumento del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2022 (364 miliardi). La Commissione UE stima che il debito pubblico italiano si porterà dal 141,7% del PIL visto nel 2022 al 139,8% nel 2023, al 140,6% nel 2024 e al 140,9% nel 2025.

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