Abolizione dell’abuso d’ufficio

La Commissione Giustizia del Senato ha approvato il primo articolo del DDL 808/2023 che prevede l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio.

Giorgia Meloni e Matteo SalviniIl 9 gennaio 2024, la Commissione Giustizia del Senato ha approvato, con 16 voti favorevoli e 1 contrario, il primo articolo del disegno di legge n. 808/2023, di iniziativa governativa, che prevede l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. L’articolo 323 del codice penale punisce con la reclusione da uno a tre anni il pubblico ufficiale che, nell’esercizio delle sue funzioni, commette un atto contrario ai propri doveri e agli interessi pubblici, per procurare a sé o ad altri un ingiusto vantaggio.

La proposta di abolizione del reato di abuso d’ufficio è stata fortemente criticata da parte dell’opinione pubblica, della magistratura e di alcuni esponenti politici. L’abuso d’ufficio è un reato che tutela l’interesse pubblico alla correttezza e all’imparzialità dell’azione amministrativa. La sua abolizione lascerebbe un vuoto normativo che potrebbe essere sfruttato dai pubblici ufficiali per commettere illeciti senza incorrere in sanzioni. L’abrogazione dell’abuso d’ufficio è una misura che ha suscitato un ampio dibattito, con posizioni contrapposte tra chi la ritiene necessaria per semplificare la normativa penale e chi, al contrario, la ritiene pericolosa per la tutela della legalità.

I sostenitori dell’abolizione sostengono che il reato di abuso d’ufficio è una fattispecie troppo ampia e indeterminata, che ha portato a una serie di interpretazioni giurisprudenziali contraddittorie. In particolare, sostengono che la riforma del 2020, che ha introdotto il requisito del danno patrimoniale, ha reso il reato ancora più complesso e difficile da applicare. I critici sostengono che l’abolizione dell’abuso d’ufficio rappresenterebbe un pericoloso passo indietro in termini di tutela della legalità e della trasparenza della pubblica amministrazione. Senza contare che potrebbe scoraggiare le denunce di malversazioni da parte dei cittadini. L’abolizione dell’abuso d’ufficio sarebbe in contrasto con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che tutela il principio di legalità e prevede che i reati siano definiti in modo chiaro e preciso.

Chi si avvantaggia dell’abrogazione dell’abuso d’ufficio?

È difficile dire con certezza chi si avvantaggerà dell’abrogazione dell’abuso d’ufficio. Tuttavia, è possibile ipotizzare che la misura possa beneficiare i pubblici ufficiali che commettono reati di minore gravità, come ad esempio il ritardo nell’espletamento di un servizio pubblico o la violazione di un termine. L’abolizione dell’abuso d’ufficio potrebbe favorire i pubblici ufficiali che commettono reati di maggiore gravità, ma che sono in grado di eludere la nuova normativa. Ad esempio, un pubblico ufficiale che si appropria di denaro pubblico potrebbe farlo in modo tale da non costituire malversazione d’ufficio, ma solo induzione indebita a dare o promettere utilità. La misura, voluta fortemente dal governo Meloni, potrebbe avere conseguenze significative sulla tutela della legalità in Italia.

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