Morti sul lavoro? Arriva un’ora di formazione obbligatoria nelle scuole

L’iniziativa di Fratelli d’Italia per la sicurezza sul lavoro prevede di introdurre un’ora di formazione obbligatoria nelle scuole.

Giorgia Meloni mentre parla di sicurezza sul lavoroI morti sul lavoro sono un problema grave e preoccupante in Italia. Il 2024 è partito con tante lacrime versate. Secondo i dati dell’Inail, solo a gennaio 2024 ci sono state 181 vittime, di cui 145 sul luogo di lavoro e 36 in itinere. Questo significa che ogni giorno muoiono in media cinque persone per cause legate al lavoro.

Il governo Meloni si è subito attivato per risolvere il problema con una proposta simile alla scuola Made in Italy. L’iniziativa parlamentare di Fratelli d’Italia per la sicurezza sul lavoro prevede di introdurre un’ora di formazione obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado, per sensibilizzare gli studenti sui rischi e le norme di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali. La proposta è stata presentata come mozione al Senato da Domenico Della Porta, senatore di Fratelli d’Italia. Capito? Le morti sul lavoro sono provocate dalla scarsa cultura dei lavorati sulle norme di sicurezza. Questo è il messaggio che vogliono far passare Giorgia Meloni e i suoi seguaci.

Un’ora di formazione obbligatoria nelle scuole di ogni ordine e grado è una cosa inutile che non risolve il problema morti bianche. Il motivo? Studi le norme di sicurezza sul lavoro solo in modo teorico, perché nel mondo del lavoro reale italiano nessuno le rispetta. La formazione dovrebbe essere imposta agli imprenditori, che in alcuni casi considerano i lavoratori solo schiavi da sfruttare. La sicurezza sul lavoro è precaria quando c’è lavoro sommerso, caporalato e appalti irregolari. La premier Giorgia Meloni parla di sicurezza sul lavoro e allo stesso tempo il suo governo ha reintrodotto il subappalto a cascata.

21.050 morti sul lavoro dal 2008 al 2023

Dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2023, solo in Italia, si contano 21.050 morti sul lavoro. 10.474 a causa di infortuni su luogo di lavoro, tutti gli altri in strada o itinere per un conteggio a cui potrebbero essere sfuggiti molte altre vittime. Nel 2023 il dato complessivo parla di 1.485 morti, più di 4 ogni giorno. Le regioni più colpite sono la Lombardia, con 185 morti, il Lazio, con 97, e la Campania, con 92. Le attività economiche più pericolose sono l’agricoltura, con 41 morti, l’edilizia, con 37, e il trasporto e la logistica, con 35.

La maggior parte degli infortuni mortali sono dovuti a cadute dall’alto, schiacciamenti, investimenti, elettrocuzioni, e incidenti stradali. Molte delle vittime sono lavoratori precari, irregolari, o sommersi, che non hanno le dovute tutele e garanzie. La sicurezza sul lavoro è un diritto fondamentale e una priorità per il governo, le istituzioni, i sindacati, le imprese, e i cittadini. Per ridurre il numero dei morti sul lavoro, è necessario promuovere una cultura della prevenzione, del rispetto delle norme, e della responsabilità, oltre che sanzionare i comportamenti illeciti e le violazioni.

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