Unabomber italiano: cronaca di un terrore silenzioso
Tra il 1994 e il 2006, il Nord-Est d’Italia è stato sconvolto da una serie di attentati dinamitardi che hanno seminato il terrore nella popolazione. Il responsabile, soprannominato “Unabomber” in analogia al terrorista americano Theodore Kaczynski, è rimasto senza volto. La strategia dell’Unabomber italiano, priva di un chiaro movente, consisteva nel collocare ordigni esplosivi improvvisati in luoghi aperti al pubblico, ferendo chiunque si trovasse nei paraggi.
L’autore (o gli autori) degli atti terroristici in Italia è rimasto ignoto. Non ha rivendicato i suoi atti, non ha lasciato tracce tali da portare alla sua identificazione e ha colpito spesso in occasioni festose, scegliendo anche bambini come bersaglio. Le azioni attribuitegli sono state 34, distribuite su un arco temporale che va dal 1994 al 2006, con un periodo di quiescenza tra il 1996 e il 2000. Le bombe di Unabomber, confezionate con ordigni rudimentali ma efficaci, erano spesso nascoste in oggetti di uso quotidiano. Esplodevano in luoghi pubblici, colpendo persone comuni e causando ferite, a volte gravi. Le forze dell’ordine non sono mai riuscite a identificare e catturare l’Unabomber italiano. Le indagini, durate oltre un decennio, hanno coinvolto centinaia di persone e sono state ostacolate dalla natura artigianale delle bombe e dalla mancanza di testimoni oculari. Nel 2006, gli attentati sono cessati improvvisamente, lasciando il caso irrisolto. In 12 anni, Unabomber italiano ha ferito gravemente 5 persone, tra le quali 2 bambine. L’Unabomber italiano rimane un enigma, un oscuro capitolo nella cronaca nera italiana, capace di terrorizzare una vasta zona del Nord-Est d’Italia. Il suo caso continua a suscitare curiosità e inquietudine, e la sua identità rimane avvolta nel mistero.
Procura di Trieste riapre caso Unabomber
La Procura di Trieste ha riaperto il caso Unabomber, con nuove indagini che coinvolgono il prelievo del DNA di alcune persone sospettate in passato. Utilizzando tecnologie avanzate, sono stati trovati nuovi elementi che potrebbero aiutare a risolvere i 34 attentati avvenuti tra il 1994 e il 2006. Il 18 marzo 2024 si è tenuta un’udienza per valutare se obbligare al prelievo del DNA coloro che rifiutano di sottoporsi volontariamente. Il giornalista Marco Maisano ha condotto un’inchiesta che ha portato alla riapertura del caso, attraverso un podcast intitolato “Fantasma - Il caso Unabomber”. La Procura di Trieste ha riaperto le indagini per 32 persone, di cui 11 già considerate nel corso dei procedimenti avviati all’epoca, e successivamente tutti archiviate. Il programma “Il crime di Nove” ha realizzato un documentario sul caso unabomber italiano. Di seguito il link delle due puntate caricate su canale Youtube di Nove.
Unabomber - il Documentario | PARTE 1
Unabomber - il Documentario | PARTE 2
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