Carabinieri scoprono irregolarità nel 52,9% delle aziende agricole

Scoperti gravi casi di caporalato in Italia: oltre il 50% delle aziende agricole controllate dai carabinieri risultano irregolari.

Azienda agricolaIn una serie di controlli eseguiti dai carabinieri in tutta Italia, sono emerse gravi irregolarità in 507 aziende agricole su 958 ispezionate, pari al 52,9%. L’operazione, condotta nell’arco di 10 giorni, ha rivelato che la posizione lavorativa di 1.268 persone su 4.960 controllate era irregolare, con 346 lavoratori risultati completamente in nero.

A seguito di queste scoperte, è stata sospesa l’attività di 145 aziende, pari al 15%, principalmente a causa di lavoro nero e gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro. Inoltre, 486 persone sono state denunciate. Questi dati mettono in evidenza come il caporalato e le condizioni lavorative illegali continuino a essere un problema significativo nel settore agricolo italiano. Il caporalato è un fenomeno oscuro e vergognoso che mina i fondamenti stessi del lavoro dignitoso. Il caporale agisce come un intermediario illegale, sfruttando la vulnerabilità di chi cerca lavoro, spesso migranti o persone in difficoltà, per sottoporli a condizioni lavorative inumane. L’agricoltura è purtroppo uno dei settori più colpiti dal caporalato, dove la stagionalità del lavoro e la richiesta di manodopera intensiva creano un terreno fertile per lo sfruttamento. I lavoratori vittime del caporalato sono sottoposti a orari massacranti, salari miseri, alloggi inadeguati e spesso vengono privati dei loro documenti, finendo in una condizione di totale dipendenza dai caporali. Le campagne dei carabinieri e di altre forze dell’ordine sono fondamentali per contrastare il caporalato, ma è necessario un impegno costante e coordinato di tutte le istituzioni e della società civile.

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