Accordo sui dazi favorisce gli Stati Uniti

L’accordo sui dazi recentemente siglato tra la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha generato forti polemiche e preoccupazioni tra analisti economici e contribuenti europei. Al centro dell’intesa ci sono i dazi doganali e un enorme pacchetto di investimenti europei negli USA.
Dazi ridotti, ma non per tutti
L’intesa prevede una riduzione al 15% dei dazi su diversi prodotti europei esportati negli Stati Uniti. Restano in vigore i dazi al 50% su metalli industriali come acciaio e alluminio, settori strategici per l’economia dell’Unione Europea.
Investimenti UE negli USA: 600 miliardi + 750 per energia e armi
Secondo i termini dell’accordo, l’Unione Europea si è impegnata a investire 600 miliardi di euro negli Stati Uniti in vari settori, a cui si aggiungono 750 miliardi di euro destinati all’acquisto di energia e armamenti statunitensi. Questa decisione viene letta da molti osservatori come un’ulteriore spinta all’economia americana a scapito degli interessi europei. L’accordo sui dazi sarà un salasso per i contribuenti europei.
Settore automobilistico ancora penalizzato
Gli Stati Uniti manterranno dazi elevati su automobili e componenti automobilistici europei. Una mossa che continua a pesare fortemente sull’industria automobilistica dell’UE, già provata dalla concorrenza asiatica e dalla transizione ecologica.
Impatto sull’economia europea
L’accordo sui dazi solleva dubbi sulla sostenibilità finanziaria di tali impegni per i contribuenti europei. Gli investimenti, seppur mascherati da cooperazione strategica, sembrano sbilanciati a favore degli interessi americani. Le misure protezionistiche residue negli USA mettono in ulteriore difficoltà i settori industriali dell’UE, con possibili ricadute sull’occupazione.
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