Povertà alimentare in Italia: la crisi che colpisce 6 milioni di persone

Nel 2023, quasi 6 milioni di persone in Italia hanno vissuto situazioni di insicurezza alimentare, secondo il report Fragili Equilibri di ActionAid. Un numero in crescita rispetto all’anno precedente, che evidenzia una realtà spesso ignorata dalle statistiche ufficiali e dalle politiche pubbliche.
Prezzi alle stelle e scelte obbligate
L’aumento del costo del cibo (+9,8% nel 2023) ha reso l’alimentazione la prima voce su cui le famiglie italiane tagliano le spese. Molti rinunciano a carne, pesce e prodotti freschi, con gravi conseguenze sulla salute e sul benessere.
Un problema sociale e culturale
La povertà alimentare non è solo mancanza di cibo: è anche perdita del diritto di scegliere cosa mangiare, come e con chi. Questo mina l’identità personale e riduce il cibo a una fonte di disagio, anziché a uno strumento di relazione.
Le regioni più colpite
La geografia della deprivazione racconta un’Italia ancora divisa, con il Mezzogiorno duramente colpito ma anche segnali preoccupanti nel Nord. Il fenomeno è più diffuso nel Sud Italia, con tassi allarmanti in Calabria (31,7%), Puglia (21,3%) e Campania (18,4%). Anche Lombardia e Veneto registrano aumenti significativi.
I gruppi più vulnerabili
A soffrire maggiormente sono famiglie numerose o monogenitoriali, persone in affitto e cittadini con background migratorio, soprattutto donne migranti nel Mezzogiorno. Le persone tra i 35 e i 44 anni sono le più esposte, una fascia in cui si concentrano responsabilità economiche e familiari, spesso senza una sufficiente stabilità. Anche la condizione lavorativa è determinante: i tassi più alti si registrano tra disoccupati, lavoratori precari e persone escluse dal mercato del lavoro.
La proposta di ActionAid
Superare l’assistenzialismo (pacchi alimentari) e costruire un sistema pubblico basato su giustizia sociale, universalismo e partecipazione. Il diritto a un’alimentazione adeguata deve essere riconosciuto come fondamentale.
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