Terremoto a Dazio: ipotesi riapertura tratta Licola-Torregaveta della Circumflegrea

La scossa di terremoto di magnitudo 4 registrata il 18 luglio 2025 con epicentro nella zona di Dazio ha avuto gravi ripercussioni sulla mobilità nell’area flegrea. L’evento sismico ha provocato seri danni alla galleria Monte Olibano della linea Cumana, rendendola temporaneamente inutilizzabile.
A seguito dell’evento fessurativo che ha interessato la galleria, l’Ente Autonomo Volturno (EAV) ha dovuto riorganizzare il servizio ferroviario: i treni circolano solo nelle tratte Bagnoli–Montesanto e Arco Felice–Torregaveta, mentre nel tratto interrotto Bagnoli–Arco Felice è attivo un servizio di bus sostitutivi. Il tratto Arco Felice–Torregaveta è sotto stress: sono disponibili solo due treni, che in caso di guasto non possono raggiungere l’officina di Quarto, rendendo critica la gestione operativa.
La possibile riapertura della tratta Licola–Torregaveta
In questo scenario, l’EAV sta seriamente considerando la riapertura della tratta ferroviaria Licola–Torregaveta, parte della linea Circumflegrea, attualmente dismessa. Questo collegamento, inaugurato l’11 gennaio 1986, fu chiuso definitivamente nel 2014 per motivi di sicurezza e necessità di ammodernamenti. Nel 2018 ci fu un tentativo di rilancio con il progetto Cuma Express, una linea turistica dedicata ai Campi Flegrei, ma l’iniziativa non ebbe seguito e il tratto tornò all’abbandono. Il costo stimato per una riapertura dell’intera tratta si aggira intorno agli 8 milioni di euro.
Un’infrastruttura dimenticata ma strategica
La linea Licola–Torregaveta rappresentava un collegamento strategico tra il nord di Napoli e l’area costiera dei Campi Flegrei, servendo studenti, lavoratori e turisti diretti a spiagge, porti e siti archeologici come Cuma e Baia. La sua chiusura ha contribuito a congestionare la mobilità locale, riducendo le opzioni di trasporto pubblico per migliaia di cittadini. Oggi, dopo oltre dieci anni di silenzio, l’ipotesi di riattivare la “tratta fantasma” torna con forza sul tavolo, spinta da un’emergenza che evidenzia l’urgenza di potenziare le alternative ferroviarie esistenti.
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