Auto sepolte sotto le macerie di Bonagia

Auto rimaste sepolte da 30 anni sotto le macerie a Bonagia: un simbolo di abbandono urbano e memoria sospesa tra storia e quotidianità.

Le auto sepolte sotto le macerie di Bonagia

Nel cuore del quartiere Bonagia, a Palermo, si trova oggi una delle testimonianze più singolari di un passato cristallizzato: diverse auto rimaste sepolte sotto i detriti di un muro crollato oltre trent’anni fa. La vicenda ha dato vita a uno strano "monumento urbano", conosciuto localmente come il “museo delle macchine” o “monumento alla memoria”.

Tutto cominciò nel 1989, quando una porzione del muro di cinta di un condominio via Placido Rizzotto crollò improvvisamente nel cortile in cui erano posteggiate alcune auto. Fortunatamente, il crollo avvenne di mattina presto, quando il cortile era ancora vuoto, evitando così vittime.

Da allora, le auto rimangono lì, inghiottite da macerie e polvere. Una complesse battaglia legale tra i due condomini confinanti ha impedito qualsiasi intervento di rimozione o sistemazione dell’area. Così, il tempo si è fermato e quelle auto sono diventate “congelate nel tempo”. Può essere definito un ecomostro artistico.

Di recente, il caso ha catturato l’attenzione del web: video e immagini pubblicati su TikTok sono diventati virali, diffondendo il racconto di questa incredibile quotidianità sospesa. Il "muro del pianto", così definito da alcuni, continua a suscitare stupore e riflessione su quanto il tempo possa sembrare immobile in certi luoghi.

Ci troviamo di fronte a un fenomeno urbano davvero anomalo: un'installazione involontaria che intreccia tragedia sfiorata, lentezze burocratiche e abbandono, creando un presente sospeso che parla del passato. Le auto sepolte a Bonagia non sono solo rottami: sono simboli di come la bellezza e la memoria possano risiedere nei dettagli più assurdi della vita cittadina.

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