Flat tax su straordinari e festivi: la nuova proposta del governo Meloni
Il governo Meloni prepara un nuovo intervento fiscale: l’introduzione di una flat tax su straordinari e festivi. L’obiettivo dichiarato è ridurre il carico fiscale per i dipendenti, aumentando il netto in busta paga e stimolando i consumi. Ma la misura, secondo i critici, rischia di trasformarsi in un ulteriore vantaggio per le imprese.
Come funziona oggi la tassazione sugli straordinari
Attualmente i compensi per ore straordinarie e lavoro nei giorni festivi sono tassati con l’IRPEF ordinaria, che varia dal 23% al 43% a seconda dello scaglione di reddito, più le addizionali regionali e comunali. Questo significa che, a fronte di 100 euro lordi, il lavoratore percepisce spesso solo 65-70 euro netti.
La flat tax proposta dal governo Meloni
La novità allo studio è una tassazione agevolata al 5%, simile a quella già applicata ai premi di produttività. La flat tax si applicherebbe fino a un massimo di 3.000 euro annui e solo per i lavoratori con redditi inferiori a 80.000 euro. Secondo Palazzo Chigi, la misura permetterebbe di incentivare l’impegno dei dipendenti, garantendo più soldi in busta paga senza aumentare i costi fissi per le aziende.
I possibili rischi per i lavoratori
Sindacati ed esperti, però, segnalano una possibile conseguenza: le imprese potrebbero preferire assumere con contratti part-time, ricorrendo poi agli straordinari per coprire il fabbisogno di lavoro. In questo modo il vantaggio fiscale si tradurrebbe in una forma di flessibilità a basso costo per i datori di lavoro, più che in un reale beneficio per i dipendenti.
Il ruolo delle banche e le DTA
Per coprire parte del costo della misura, il governo ipotizza di coinvolgere le banche con un contributo straordinario. In valutazione anche un intervento sulle DTA (imposte differite attive), già sospese per il biennio 2025-2026.
Conclusioni
La flat tax su straordinari e festivi potrebbe tradursi in un effettivo aumento del potere d’acquisto per i lavoratori, ma resta da capire se sarà davvero uno strumento di equità fiscale o l’ennesimo incentivo alle imprese.
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