Il DDL Intercettazioni e le sue conseguenze

DDL Intercettazione e l'obbligo di rettifica Negli ultimi giorni in Europa è scoppiata una crisi finanziaria per certi versi simile a quella verificatosi negli Stati Uniti nel 2008. Nonostante ciò, i politici italiani preferiscono dedicarsi ad altro.

Nei prossimi giorni dovrebbe essere approvato un DDL che metterà un bastone fra le ruote all’indagini e alla libertà di informazione. Scritto dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il DDL Intercettazioni è un unico articolo con 35 commi.

Il comma 28 modifica l’articolo 8 della legge n.47 del 8 febbraio 1948 che obbliga i siti informatici a pubblicare le rettifiche entro 48 ore dalla richiesta. I gestori che non faranno una rettifica quando richiesta, possono rischiare una sanzione da 8 a 15 mila euro. Ma nel dettaglio il comma 28 dice:

“Per le trasmissioni radiofoniche o televisive, le dichiarazioni o le rettifiche sono effettuate ai sensi dell’articolo 32 del testo unico della radiotelevisione, di cui al decreto legislativo 31 luglio 2005, n. 177. Per i siti informatici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono”

Come ho già scritto nel post “Il bavaglio stile cinese” potrebbe capitare che un gestore di un blog sarebbe costretto a rettificare una notizia vera, trasformandola in falsa, per non rischiare di essere sanzionato. Nei giorni scorsi il blogger Claudio Messora ha intervistato l’avvocato Guido Scorza.

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