A Pomigliano accordo senza la Fiom

Sergio Marchionne Ieri(11 giugno), la Fiat ha trovato l’accordo con i sindacati Fim-Cisl, Uilm, Fismic e Ugl per trasferire la produzione della Panda dalla Polonia a Pomigliano.

La Fiom è l’unica parte in causa che non ha firmato l’accordo. Questa scelta ha creato molte polemiche. Il presidente di Confindustra, Emma Marcegaglia, ha dichiarato “Il no è un errore. Chiediamo alla Fiom di ripensare la sua posizione e di cogliere la sfida”. Uno potrebbe chiedersi, per quale motivo tutti gli industriali aspettano con ansia questo accordo?

La risposta è semplice. Se passa quell’accordo tutte le aziende private potranno calpestare i diritti dei lavoratori, importando in Italia il sistema lavoro cinese e dell’est Europa. L’amministratore delegato della Fiat, Sergio Marchionne, con la scusa dei lavoratori lavativi vuol cancellare i diritti dei lavoratori. Ma cosa propone la Fiat per rimettere in moto lo stabilimento di Pomigliano?

La Fiom ha rilasciato un comunicato stampa. Nello specifico le condizione più drastiche imposte dalla Fiat sono:

- realizzazione di 18 turni settimanali di lavoro sulle linee di montaggio;

- 120 ore di straordinario obbligatorio;

- possibilità di derogare dalla legge che garantisce pause e riposi in caso di lavoro a turno;

- riduzione delle pause dagli attuali 40 minuti a 30 minuti per ogni turno;

- possibilità di comandare lo straordinario nella mezz’ora di pausa mensa per i turnisti;

- sanzioni disciplinari nei confronti delle Organizzazioni sindacali che proclamano iniziative di sciopero e sanzioni nei confronti dei singoli lavoratori che vi aderiscono, fino al licenziamento;

- facoltà di non applicare le norme del Contratto nazionale che prevedono il pagamento della malattia a carico dell’impresa.

Se escludiamo il primo punto, per il resto trovo queste condizioni un ritorno all’epoca della schiavitù. Mi sono fatto due calcoli, un lavoratore costretto a fare 120 ore di straordinario obbligatorio all'anno, ci saranno giorni in cui potrà lavorare anche 14 ore al giorno. Follia pura. Il resto si commenta da solo. In pratica si corre il rischio di non aver nemmeno il diritto di andare al vespasiano durante le ore di lavoro.

Se fosse per me prenderei a calci nel culo il buon Marchionne e gli consiglierei di andare in Polonia a produrre quel “cesso” di Panda e di venderla agli stessi polacchi. Di auto c’è ne sono fin troppe in Italia. Per dirla tutta stanno per diventare un grosso problema per il nostro pianeta. Per questo motivo dobbiamo guardare al futuro. Lo stabilimento di Pomigliano va convertito per costruire i pannelli solari…

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