Il terremoto in Giappone dovrebbe far riflettere gli italiani

Lo tsunami si abbatte sulla costa giapponeseOggi(11 marzo), un terremoto di magnitudo 8,9 della scala Richter ha colpito il Giappone. La scossa ha causato decine di morti(nel momento in cui scrivo sono almeno 90) e uno tsunami con onde alte fino a 10 metri. Una nave con 100 persone a bordo è stata travolta dal maremoto. Un treno in servizio sull’area costiera della prefettura di Miyagi risulta attualmente disperso dopo il passaggio dello tsunami.

L’AIEA(agenzia atomica internazionale dell’ONU) ha annunciato che le quattro centrali nucleari giapponesi più vicine all'epicentro sono state bloccate con successo e si stanno ora raccogliendo informazioni su quali Paesi e strutture nucleari possano essere a rischio per lo tsunami scatenato dal sisma.

Il governo giapponese fa sapere che il processo di raffreddamento di uno dei reattori della centrale di Onagawa non sta procedendo come previsto. Nella centrale c’è stato anche un inizio di incendio nell’edificio che ospita una turbina. La cosa dovrebbe far riflettere tutte quelle persone favorevoli ad un ritorno del nucleare in Italia.

Il nostro paese è uno dei Paesi a maggiore rischio sismico del Mediterraneo, per la sua particolare posizione geografica, nella zona di convergenza tra la zolla africana e quella eurasiatica. La sismicità più elevata si concentra nella parte centro-meridionale della Penisola, lungo la dorsale appenninica(Val di Magra, Mugello, Val Tiberina, Val Nerina, Aquilano, Fucino, Valle del Liri, Beneventano, Irpinia), in Calabria e Sicilia e in alcune aree settentrionali, come il Friuli, parte del Veneto e la Liguria occidentale. Solo la Sardegna non risente particolarmente di eventi sismici. Questa nota è riportata sul sito della Protezione Civile.

A parte la “faccenda” del nucleare, la cosa più preoccupante è che i vari governi non fanno nulla per rendere le strutture anti sismiche. Cosa accadrebbe se un terremoto di magnitudo 8,9 si verificasse in Italia? Credo che raderebbe al suolo diverse città italiane. No al nucleare e soprattutto una politica serie per mettere in sicurezza le strutture italiane.

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