Rifiuti: Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar

Compattatore per la raccolta dei rifiutiNapoli è in ginocchio. Sono oltre 2 mila le tonnellate di rifiuti che giacciono nuovamente in strada. Il sindaco De Magistris ha trasformato le periferie in discariche per salvare dalla munnezza la “Napoli bene”.

Il “piano” però ha avuto un brusco stop. I rifiuti sono comparsi nuovamente anche nel “cuore” di Napoli a causa di proteste sindacali dei dipendenti della “Lavajet”, ditta che ha in appalto la raccolta in un’ampia zona del centro. Raphael Rossi, presidente di Asìa, spiega “Confermiamo il massimo impegno dei nostri uomini e mezzi, con tre turni di raccolta nell'intero arco delle 24 ore, ma il problema consiste sempre nello sversamento. Attualmente circa metà del nostro parco automezzi è bloccato in lunghe code fuori degli impianti che accolgono la spazzatura”.

Intanto arrivano buone notizie sul fronte giudiziario. Il Consiglio di Stato ribalta la sentenza del Tar che impediva i trasferimenti fuori regione. E decide che i rifiuti di Napoli e provincia che andavano fuori regione sono “rifiuti speciali non pericolosi”: per questo vige il principio di libera circolazione e la possibilità di trasferirli e smaltirli fuori dalla regione di produzione, anche a prescindere da accordi interregionali.

L’ordinanza del Consiglio di Stato(che sarà pubblicata domani) boccia la sentenza del Tar Lazio che classificava i rifiuti napoletani in modo tale da non consentirne il trasporto. Ciò significa che da lunedì sera(18 luglio), al netto degli accordi politico-istituzionali, i rifiuti possono essere spediti verso le regioni con cui c’era l’accordo. E il decreto governativo potrebbe essere inutile.

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