Un giorno in Parlamento per avere la pensione a vita
La pensione è la forma di remunerazione post lavorativa delle società industrializzate. La maggior parte dei lavoratori va in pensione a 60 anni con 36 anni di contributi. C’è però una categoria più privilegiata: i parlamentari.
I deputati e i senatori vanno in pensione con soli 5 anni di contributi. Vi sbagliate di grosso se pensate che questi percepiscano una retribuzione minima. Il più “fesso” prende 3.108 euro, quelli con più anzianità percepiscono 9.014 euro ogni mese. Ma non è stato sempre così. Prima per maturare la pensione bastava un giorno in Parlamento. E’ il caso dell’avvocato Luca Boneschi. Eletto per i radicali nel collegio di Como, fu proclamato deputato il 12 maggio 1982. Il giorno dopo aveva già rassegnato le dimissioni. Nel 1983, a soli 44 anni, Boneschi già era un pensionato. Da allora Boneschi riceve regolarmente ogni mese 3.108 euro.
E’ bastato un giorno di contributi per avere la pensione a vita. Boneschi ha fatto proprio un affare. Facendo una media di 3 mila euro al mese, Boneschi ci costa 36 mila euro all’anno. Dal 1983 ad oggi l’avvocato ha percepito(con la media 3 mila euro al mese) 648 mila euro di pensione. Boneschi però è in buona compagnia. Tra i pensionati “prematuri” ci sono anche Piero Craveri a Angelo Pezzana, entrambi ex parlamentari radicali. Il primo fu eletto al Senato il 2 luglio 1987 e si dimise dopo 7 giorni. Il secondo fu nominato deputato il 6 febbraio 1979. Si dimise il 14 febbraio 1979.
Allegato 1: Elenco Deputati in pensione
Allegato 2: Elenco Senatori in pensione
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