Riforma dei vitalizi per deputati e senatori. I deputati-sindaci sono incompatibili

Renato Schifani e Gianfranco FiniVia libera dell’ufficio di presidenza della Camera al passaggio al sistema contributivo pro-rata per le pensioni di tutti i deputati a partire dal 1 gennaio 2012, con l’innalzamento dell’età minima da 50 a 60 anni. Ai nuovi eletti si applicherà il solo sistema contributivo.

E’ inoltre passato l’emendamento di Rosy Bindi(PD): i deputati potranno, se vogliono, rinunciare al vitalizio o optare “per un regime meno favorevole”. Hanno votato contro la delibera, giudicata “insufficiente”, IDV e Lega Nord. Passa al sistema contributivo anche il personale di Montecitorio. Entro il 30 gennaio 2012, annuncia il presidente Gianfranco Fini, la Camera deciderà sulle retribuzioni dei deputati.

Il presidente del Senato, Renato Schifani, ha annunciato “L’ufficio di presidenza ha votato all’unanimità la riforma di vitalizi e ora il Senato è più in sintonia con il paese”. I senatori andranno in pensione a 65 anni con una sola legislatura, a 60 con più legislature. E dal 2012 entrerà in vigore il sistema contributivo pro-rata. Modificate anche le indennità: la diaria sarà collegata alla presenza in aula o in commissione. Favorevoli alla riforma anche Lega e IDV. Anche il personale del Senato passerà al contributivo.

La Giunta per le elezioni della Camera, su proposta del coordinatore del Comitato per le incompatibilità, Pino Pisicchio, ha dichiarato incompatibile la carica di deputato con quella di sindaco di Comune oltre i 20 mila abitanti. Dopo la comunicazione che il presidente della Camera farà arrivare loro, i deputati-sindaci avranno 30 giorni per scegliere tra le due cariche. Donata Lenzi(PD) ha spiegato “Se non lo faranno si dovrà esprimere l’Aula”. Luciano Dussin(Lega) ha già comunicato le dimissioni da deputato. Gli altri deputati coinvolti sono Nicolò Cristaldi(PDL), Giulio Marini(PDL), Adriano Paroli(PDL), Marco Zacchera(MPA), Michele Traversa(PDL).

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