La storia degli 80 euro da restituire

Allo sgravio ha diritto chi ha un reddito tra gli 8 mila e i 26 mila euro all'anno. Chi è andato al di sotto o al di sopra deve ridare la somma all'Agenzia delle Entrate.

Matteo Renzi“Il bonus IRPEF è stato la più grande riduzione di tasse mai fatta in Italia”. Questo è quello che dicono Matteo Renzi e i suoi seguaci ogni volta che vanno in TV. Alla fine, gli 80 euro sono stati determinanti per la vittoria del Partito Democratico alle elezioni Europee 2014.

Il bonus IRPEF è stato applicato al contrario: si danno 80 euro a chi guadagna 25 mila euro all’anno e 27 euro a chi prende poco più di 8 mila. Sono esclusi coloro che prendono meno di 8 mila euro. Questa sarebbe giustizia sociale? I poveri non interessano a nessuno perché non votano: la più alta astensione dalle urne sta proprio nella fascia più bassa della popolazione, questo Renzi lo sa benissimo. Ecco spiegato il motivo per cui è stato introdotto il bonus IRPEF. Il contributo sui consumi è stato nullo, come testimoniato dall’Istat, perché gli italiani hanno preferito risparmiare gli 80 euro per tutelarsi dai tagli del Governo ai servizi pubblici e alla spesa sociale. A due anni di distanza dall’introduzione, si torna nuovamente a parlare degli 80 euro. Il ministero delle Finanze ha pubblicato i dati sulle dichiarazioni dei redditi del 2015(anno d’imposta 2014), nei quali è presente anche una tabella riassuntiva sulla distribuzione e sulla restituzione degli 80 euro. E’ nato un caso politico.

Dai dati risulta che 11,2 milioni di italiani hanno ricevuto il bonus IRPEF per un valore totale di circa 6 miliardi di euro, ma 1,4 milioni lo dovranno restituire all’Agenzia delle Entrate. Praticamente uno ogni otto beneficiari dello sgravio. Di questi, 651 mila contribuenti hanno dovuto restituire parte del bonus, perché sono passati dalla fascia sotto i 24 mila euro di reddito a quella sopra i 26 mila. Altri 798 mila circa hanno invece dovuto restituirlo interamente. Di questi, circa 341 mila hanno dovuto restituire il bonus perché sono scesi sotto gli 8 mila euro di reddito annuo e sono diventati “incapienti”. Il bonus IRPEF è stato erogato un poco alla volta in busta paga, 80 euro al mese appunto, ora bisogna restituirlo tutto in un’unica soluzione. Beppe Grillo ha criticato il governo con un post sul suo blog, mentre Renzi ha risposto con un video su Facebook. Il premier gelataio ha raccontato la solita fuffa quotidiana, compresa la falsa storia del salvataggio dei posti di lavoro Almaviva.

Arriva la campagna elettorale ed esce il #BeppeBugiardo che non ti aspetti. Beppe Grillo ieri ha scritto una falsità, sostenendo che abbiamo dato gli 80 euro per farceli restituire indietro dopo le elezioni. Abbiamo così ricevuto diverse email di cittadini preoccupati. Ecco la mia risposta. Perché è veramente triste terrorizzare i cittadini con messaggi falsi, perché si gioca sulla pelle delle persone: così facendo, Grillo dimostra ancora una volta che in politica c'è chi fa le cose per l'Italia e chi punta ai voti in campagna elettorale permanente

Pubblicato da Matteo Renzi su Martedì 31 maggio 2016

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