Il Senato approva il ritorno al nucleare

Ieri(12 maggio), mentre in Italia i giornali parlavano delle foto ritoccate della “pupa” di Berlusconi, il Senato dava il via libera al ritorno del nucleare in Italia. Con 142 favorevoli(PDL e Udc) e 105 contrari(PD e Idv) sono stati approvati gli articoli 14-15-16 del disegno di legge “Sviluppo e energia”, che prevede, tra l’altro, il potere sostitutivo dello Stato sugli enti locali in caso di mancato accordo sulla localizzazione delle future centrali.

Nel lontano 8 novembre del 1987 gli italiani in un referendum sancirono la fine del nucleare in Italia. Nonostante ciò, il governo ha deciso in modo dittatoriale il ritorno a questa fonte di energia pericolosa. Innanzitutto bisogna sapere che le scorie radioattive prodotte dalle centrali italiane fino al 1987 non hanno una collocazione sicura e fino a questo momento ancora non è stato trovato un sito dove versare queste scorie. Se non risolve questo problema come si può pensare il ritorno al nucleare?

Il vero problema è che l’Italia è un paese ad alto rischio sismico ed è difficile trovare zone in cui realizzare queste nuove centrali. Da alcuni indizi si capisce subito che le zone dove potrebbe sorgere queste centrali sono la Puglia, la Sardegna e il Piemonte.

Intanto, mentre i politicanti parlano di nucleare, a Verona si è svolta la terza edizione di “Solarexpo”. Alla fiera di esposizione sulle energie rinnovabili erano stati invitati anche i ministri Scajoa(Sviluppo economico) e Prestigiacomo(Ambiente), che però non si sono visti… Questi sono i politici(e le “pucchiacche”) che ci rappresentano. Meditate gente.


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