Bamboccioni per sopravvivere

Bamboccioni in famiglia La crisi economica e la mancanza di lavoro retribuito adeguatamente(specialmente al Sud) fa registrare all’Italia un altro triste primato.

Nel nostro paese c’è il più alto numero di giovani che non lavorano e non studiano a livello europeo. Questa “categoria” è chiamata “Neet”(Non in education, employment or training). Lo denuncia l'Istat nel rapporto annuale 2010 presentato oggi(26 maggio).

I “Neet” sono oltre 2 milioni. Rispetto al 2008 questa “categoria” è cresciuta di 126 mila unità. La maggior parte dei “Neet”(oltre un milione) si trova nel Mezzogiorno, ma il “fenomeno” è in crescita anche al Centro(+27 mila) e al Nord(+85 mila). La maggior parte dei “Neet” ha un’età compresa tra i 15 e 29 anni(il 21,2% di questa fascia di età) ed è a rischio esclusione. Tra i “Neet” ci sono anche laureati(21%) e diplomati(20,2%).

Come conseguenza di questo fenomeno è aumentato anche il numero dei cosiddetti bamboccioni. Dal 1983 al 2009 il numero dei 30-34enni che rimangono in famiglia è cresciuto del 17,1%, passando dal 11,8% al 28,9%. Rilevante è anche la crescita dei 25-29enni, dal 34,5% al 59,2%. Nel complesso, i celibi e le nubili fra i 18 e 34 anni che vivono con i genitori sono passati dal 49% al 58,6%.

Negli ultimi anni i bamboccioni non sono aumentati per scelta, ma per obbligo. Le spese da affrontare sono tante e molti “bamboccioni” non sapendo come mantenersi preferiscono convivere con i propri genitori. La spesa più preoccupante da affrontare è il fitto di una casa. Negli ultimi anni il pigione mensile è aumentato in modo quasi esponenziale arrivando in molti casi a più della metà del proprio stipendio mensile…

Credits: Istat.

Commenti

  1. Tra gli stessi dati forniti dall’Istat troviamo 4,6 milioni di lavoratori sottoinquadrati rispetto ai loro titoli di studio. Rispetto al 2004, il fenomeno del sottoinquadramento interessa oltre un milione di persone in più. I sottoinquadrati sono giovani per il 31% (+6,8% rispetto al 2004).
    Tra i disoccupati che vivono in famiglia ci sono molti giovani con titoli di studio elevati che aspirano alla possibilità di inserirsi in lavori che possano riconoscere un qualche merito per i loro studi, ma i ritardi di inserimento aumentano le difficoltà. Anche l’accettazione di piccole attività precarie è svolto in attesa di una migliore.
    Intanto nel nostro paese si è teorizzato il blocco del turn over, l’assenza di concorsi pubblici e l’aumento dell’età pensionabile. Questo significa far saltare possibilità di occupazione qualificata ad un’intera generazione. Mi sembra che sia da destra come da sinistra si suona la stessa musica sul fronte dell’impiego pubblico.
    Nel contempo abbiamo la realtà dei lavoratori extracomunitari, i lavori rifiutati dai giovani che sperano in qualcosa di meglio vengono occupati dai disperati che sono disposti ad accettare qualsiasi tipo di lavoro; si possono scoprire anche realtà di lavoratori extracomunitari con elevata cultura che sono disposti ad accettare qualsiasi tipo di occupazione.
    La proletarizzazione moderna ormai non ha più le regole del passato; non solo per ceto, per livelli di istruzione, ma anche per degli strani e capricciosi livelli di fortuna. Un giovane con due lauree, sprovvisto di “santi raccomandatari” e di fortuna, può trovarsi a dovere accettare un qualsiasi lavoro di magazziniere o imbianchino, oppure deve aspettare in casa in attesa che arrivi qualche assunzione privata o che il ministro Brunetta ricominci a parlare di concorso day.
    francesco zaffuto www.lacrisi2009.com

    RispondiElimina
  2. Per quanto mi riguarda abolirei i concorsi pubblici. Nella maggior parte dei casi questi concorsi sono "pilotati", basta vedere cosa sta accadendo al mega concorso indetto dal Comune di Napoli. I cosiddetti lavori umili non sono accettati dagli italiani perché sono sottopagati... Credo che lo straniero è una "risorsa" per l'imprenditore senza scrupoli. Se fossi al governo farei una riforma sugli incentivi. Non darei più incentivi alla GDO per assumere i laureandi(falsando il mercato del lavoro), ma "finanzierei" solo l'artigianato e tutti gli altri lavori che nessuno vuole fare. Sono sicuro che con un stipendio da 1.400 euro netti(o più) questi posti andrebbero a ruba... Saluti.

    RispondiElimina

Posta un commento