Quelli della Lega

Bossi e Zaia La politica italiana sta diventando come un reality show. Mancano programmi e molta gente crede a qualsiasi frottola professata dai politici.

Questa situazione ha fatto emergere dal nulla il partito della Lega Nord. I “leghisti” sono facilmente individuabili, perché appena aprono bocca dicono una quantità indefinita di baggianate e di cose contradittorie.

I “leghisti” si battono da sempre contro gli sprechi. Nel programma di governo era previsto il taglio delle province, ma per colpa dei leghisti questo ente inutile e mangiasoldi non verrà abolito. Questo è il primo esempio di contraddizione. Se si può definire un “leghista”, lo si può individuare come quello che “predica bene ma razzola male”.

Nei giorni scorsi nella sede dell’Amministrazione Provinciale di Venezia è arrivato un bel lampadario in vetro di Murano da 9.240 euro. La “leghista” Francesca Zaccariotto ha dichiarato “Mica potevamo mettere un neon nella sede della Provincia”. Peccato che i soldi spesi sono dei contribuenti. Quando fu eletta l’anno scorso, la prima cosa che fece la Zaccariotto fu quella di aumentare il suo stipendio e quello dei suoi assessori. La donna giustificò la cosa dicendo “Abbiano ottemperato agli obblighi imposti dalla Corte dei Conti”.

Ma la Zaccariotto non è l’unica leghista ad “auto aumentarsi” lo stipendio. Lo stesso ha fatto anche il sindaco del comune di Stezzano(Bergamo) Elena Poma. Al terzo giorno di mandato la leghista si è raddoppiata lo stipendio, da 1400 a 2800 euro al mese. La Poma ha giustificato l’aumento dicendo che se lo meritava…

I “leghisti” sono anche quelli che si sono autodefiniti il partito degli operai. Nonostante ciò, quando qualcuno mette mano per riformare l’articolo 18 o l’articolo 41 loro non battono ciglio. Diventano quasi dei vegetali. Alcuni “colletti verdi” hanno anche il privilegio di avere doppi o tripli incarichi. Questi sono i leghisti…

Credits: Il Mattino.

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