Le pensioni di Deputati e Senatori

L’attuale governo(in verità anche quelli passati) sta facendo di tutto per riformare le pensioni dei lavoratori a tempo indeterminato. I politicanti hanno in mente di ritardare a 67 anni l’età minima per andare in pensione. Per gli altri(i cosiddetti “precari”) c’è poco da riformare, perché la pensione non la vedranno mai. A questo punto bisogna chiedersi dove fare tagli per mettere in ordine i conti dello Stato.

La questione è più semplice di quello che si pensi. In Italia abbiamo i politici più pagati al mondo, ma questo non significa che siano efficienti. Oltre a ciò, nel nostro paese i politicanti hanno diritto alla pensione quando la legislatura dura almeno 30 mesi(2 anni e 6 mesi). Questo “obbrobrio” ha creato un ufficio di collocamento per consorti, parenti e amici.

La Camera ha “sfornato” ben 1.377 deputati pensionati. Di questi ben 53 percepiscono un vitalizio di 9.947 euro mensili. Le cose vanno un po' meglio(per modo di dire) al Senato. Palazzo Madama ha “piazzato” 861 senatori. Di questi ben 37 percepiscono una pensione di 9.947 euro al mese. Facendo una rapido calcolo si nota che i deputati in pensione ci costano 7.413.287 euro al mese, mentre la somma dei vitalizi mensili dei senatori è di 4.585.173 euro. Tirando le somme si scopre che i pensionati di lusso ci costano la bellezza di 143.981.520 euro all’anno.

Il governo sta facendo tagli ovunque. Allo stesso modo, i politicanti fanno di tutto per non toccare i propri privilegi. State freschi se sperate che i governanti facciano qualcosa per ridurre questi sprechi. In vita mia non ho mai visto nessuno darsi una zappa sui piedi. Non ci credete? Il 21 settembre 2010 l’Italia dei Valori aveva presentato alla Camera una proposta per l’abolizione del vitalizio che spetta ai parlamentari dopo solo 30 mesi di legislatura. In aula erano presenti 525 deputati. A favore hanno votato “solo” 22 parlamentari. Cinque si sono astenuti. Ma quando ci svegliamo?

Allegato 1: Elenco Deputati in pensione.
Allegato 2: Elenco Senatori in pensione.

Credits: L’espresso.